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Rosh Hashanà, con lo shofar e le melograne

l’8 settembre

Capodanno ebraico tra bilanci e perdono
Melograni e suono dello «shofar»

Una festa che dura due giorni e che dà avvio ai dieci giorni penitenziali che la separano dallo Yom Kippur

l’8 settembre
Capodanno ebraico tra bilanci e perdono
Melograni e suono dello «shofar»
Una festa che dura due giorni e che dà avvio ai dieci giorni penitenziali che la separano dallo Yom Kippur

Il tradizionale suono dello «shofar»
Il tradizionale suono dello «shofar»

ROMA – L’otto settembre è il capodanno ebraico, il Rosh Hashanà, la festa dei “rimonim”, le melograne. Una festa che dura due giorni e che dà avvio ai dieci giorni penitenziali che la separano dallo Yom Kippur. E’ il momento in cui ogni ebreo religioso deve compiere un’analisi della vita dell’anno trascorso ed individuare le trasgressioni compiute nei confronti dei precetti. E’ anche il momento in cui chiedere perdono alle persone danneggiate.

Il melograno in tavola
Il melograno in tavola

LANCIO DI OGGETTI PER LIBERARSI DAI PECCATI – Rosh Hashanà cade 162 giorni dopo il primo dei giorni di Pesach, la Pasqua ebraica, questo Rosh Hashanà celebra il 5771 anno del calendario ebraico. Una delle caratteristiche peculiari di Rosh Hashanà è il suono dello “shofar”, il corno della liturgia ebraica. Nel pomeriggio che della festività si compie anche il “tashlich”, il lancio simbolico di oggetti in uno specchio d’acqua per liberarsi di ogni residuo di peccato. Gli ebrei romani in genere lo compiono verso il Tevere all’altezza dell’Isola Tiberina.
MIELE E MELOGRANI – Poi i Seder, le cene: nella cena della prima sera si consumano cose dolci come la mela intinta nel miele e le melograne per augurarsi un anno dolce e prospero. Tra i vari piatti che si possono servire durante questa cena ci può essere anche qualche parte della testa di un animale (dall’agnello al pesce) per simboleggiare il capo dell’anno. In tavola anche un pane tondo, “challa”, per ricordare la circolarità dell’anno. Nel pasto della seconda sera vengono servite molte varietà di frutta. In occasione della festa il rabbino capo Riccardo Di Segni ha inviato un messaggio di auguri ad Abdallah Redouane, presidente del Centro islamico di Roma, per l‘imminente fine del Ramadan musulmano.
Paolo Brogi
07 settembre 2010© Corriere della Sera RIPRODUZIONE RISERVATA

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