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Senza fissa dimora: altro che 5mila, il Comune di Roma ne stima ora 24 mila

Da Repubblica del 14.9.2010:

LA CAPITALE E GLI EMARGINATI

Ventiquattromila “fantasmi”
un esercito senza fissa dimora

Stranieri l’84%. Via Valenti, clochard morta anni fa, non esiste. Ma chi non ha un ricovero può avere lì un recapito 

di ALESSANDRA PAOLINI 


È il popolo dei poveri di Roma, dei “senza fissa dimora”. Ventiquattromila “fantasmi”, secondo uno studio del Campidoglio, che tanto fantasmi non sono più. Grazie al lavoro congiunto dell’anagrafe e di associazioni di volontariato e comunità religiose che negli ultimi tempi hanno cercato di mettere ordine negli elenchi. Eliminando dalle liste tutti i quelli di cui, da più di sei mesi, si sono perse le tracce.

Ventiquattromila è ora il numero reale. Un esercito di gente che in teoria non ha un tetto, e in alcuni casi, un domicilio di fantasia: via Modesta Valenti. La strada non esiste, ma ha una doppia valenza: rinnova il ricordo di una barbona morta anni fa, e dà la possibilità a chi non ha un casa di un avere un domicilio, un recapito, un luogo dove essere in regola. “I senza fissa dimora non sono soltanto homeless – spiega il vicesindaco Mauro Cutrufo con delega al servizio Anagrafe – Sono persone che magari vivono in 12 in un appartamento. Ma di questi, solo uno può denunciare la residenza. In questa cifra, c’è un po’ di tutto: immigrati con regolare permesso di soggiorno ma in cerca di lavoro, clochard che hanno bisogno di un domicilio per ricevere la posta presso la Comunità di Sant’Egidio magari, oppure diseredati, bisognosi di una coperta e di un piatto caldo. Tanti certo, ma comunque un numero esiguo se si pensa che in America, i senza tetto, rappresentano il 10% della popolazione”.

Fantasmi visibili, dunque. Visibili a mezzogiorno, davanti al centro Astalli in fila per rimediare il pranzo. O la sera, all’ingresso degli ostelli della Caritas per rimediare un letto. Tanti i rumeni e i nord africani. “In via delle Zoccolette – spiega Le Quyem Mgo Dimh, una delle responsabili della Caritas, ci sono immigrati con regolare permesso di soggiorno o in attesa di rinnovo. Persone che hanno bisogno di un sostegno, trovandosi in una posizione di stand by”. Secondo il libro scritto dal vice sindaco Cutrufo, “La quarta Capitale” – focus sui cittadini romani e sulla economia della Città eterna – il maggior numero di immigrati residenti a Roma giunge proprio dalla Romania e rappresenta il 21,3% dei cittadini stranieri. Seguono le Filippine: con il 10,28% di arrivi e la Polonia: 4,58% di presenze. “Ma i filippini, spiegano dal Comune – sono la popolazione che meno si rivolge alle associazioni per chiedere aiuto. Questo perché ha una rete di assistenza propria. Insomma, se la cavano tra di loro”.

Tra i senza fissa dimora, gli stranieri rappresentano comunque la percentuale più alta. Circa l’84%. Entrando nello specifico 17.000 sono quelli extracomunitari, 2.240 quelli comunitari. Quasi 4 mila sono invece gli italiani. Clochard a volte per scelta ma in molti casi vittime della crisi: persone cadute in povertà che hanno perso casa, lavoro, famiglia. 

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