Mobilitazione dei dipendenti Telecom contro la “truffa” dei contratti di solidarietà, per un’azienda con larghi profitti. Un presidio a Valcannuta (Roma), nei giorni scorsi, altri che verranno a breve sotto il quartier generale Telecom. In questa lettera un dipendente fa il punto sulla situazione di cui non si parla. Scrivono da Valcannuta:
La “solidarietà” in Telecom Italia. Ovvero come erogare milioni di euro dei lavoratori e dei contribuenti agli azionisti.
Avviati, anche se non lo sa praticamente nessuno, i “contratti di solidarietà” in Telecom Italia, che coinvolgeranno 30.000 lavoratori per due anni: ovvero come distribuire milioni di euro agli azionisti di una azienda sanissima. Perché negli ultimi dieci anni Telecom Italia ha distribuito 24 miliardi di euro in dividendi (48.000.000.000.000 di vecchie lire) e ha chiuso l’esercizio 2009 con un utile di 1,54 miliardi di euro (3.000.000.000.000 di vecchie lire) distribuendo 1,1 miliardi di euro in utili agli azionisti (i possessori del capitale aziendale, cioè le banche).
Con tutto quello che ne conseguirà sulla gestione aziendale, con gli impatti sul morale dei lavoratori, l’immagine verso i clienti; con danni incalcolabili sui processi produttivi, il clima interno, gli investimenti e l’innovazione tecnologica, i rapporti con i fornitori.
In pratica un “ammortizzatore sociale” a favore degli azionisti di proporzioni gigantesche, mai verificatosi in Italia. Un accordo contrario ad ogni principio di sana, mirata e programmata politica industriale di sviluppo. Risorse pubbliche che avrebbero potuto avere altri utilizzi socialmente utili. A conferma che le ideologie sono vive e vegete (prospera il pensiero unico neoliberista) e che la “lotta di classe” c’è ancora chi la sa fare molto bene e con grande successo. E l’ha anche vinta. Per ora…
