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Una sentenza di valore storico per Massera, non un semplice limitarsi del non luogo a procedere per l’estinzione del reato. Questa la richiesta dell’avvocato Gentili

Con la morte di Emilio Massera, il boia dell’Esma, il processo in corso a Roma per i tre desaparecidos argentini è destinato a concludersi. Ultima udienza prevista il 16 dicembre. Ma sarebbe una beffa che il lungo impegno durato una decina di anni per portare alla sbarra uno dei principali criminali della repressione nell’Argentina dei militari degli anni ’70 finisse archiviato con un dispositivo burocratico. A Roma, attraversando l’oceano, sono venute decine di ex detenuti e di ex torturati dei militari argentini, a ricordare ciò che hanno subito e le responsabilità dei militari come Massera, capo indiscusso della scuola della marina in cui sono scomparse 5.500 persone. Le prove raccolte nella sede dibattimentale sono state numerose. Numerosi i riscontri precisi nei confronti di questo uomo che nel frattempo si era comodamente messo al sicuro nella posizione di insano di mente.

A questo punto il processo rischia di concludersi con un semplicistico non luogo a procedere, insomma la Corte d’Assise può limitarsi a constatare l’estinzione del reato. Ma sarebbe davvero poco, soprattutto per la memoria dei tre poveri desaparecidos Susana e Giuseppe Pegoraro, e Maria Angela Aieta. Proprio poer evitare questa concxlusione modesta e punitiva per le vittime l’avvocato Marcello Gentili, che per tanti anni ha fornito la sua preziosa presenza a fianco dei parenti delle vittime, ha intenzione di presentaqre un’istanza perché si dia atto delle prove raccolte contro l’ex ammiraglio Emilio Massera e perché la sentenza abbia un valore storico.

Intanto sono in arrivo dall’Argentina anche importanti personalità, giuristi di grande fama, che potranno intervenire su questi temi della memoria e della giustizia giuridica. Insomma, un ciclo si è concluso, ma la battaglia per la giustizia non è certo finita. E se non altro proseguirà nel processo parallelo intentato contro l’ex “fiscal militare” cileno Alfonso Podlech per la scomparsa di Omar Venturelli: l’udienza prossima è fissata per il I dicembre.

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