Informazioni che faticano a trovare spazio

Peppe D’Avanzo

Stava pedalando in bici  con un gruppo di amici a Calcata. Un infarto improvviso ha stroncato Peppe D’Avanzo. Erano le tre del pomeriggio di oggi. Un bravo cronista se n’è andato. Repubblica è in lutto. E non solo il suo giornale. Carlo Bonini, suo compagno di innumerevoli inchieste, era oggi senza parole. E’ un sentimento che tutto il giornalismo italiano oggi deve condividere.

Giuseppe D’Avanzo ha avuto il merito di spiegare molte zone oscure di questo regime. Ha anche preso qualche cantonata, in passato, come sulla morte di Mauro Rostagno. Ma come mi ha ripetuto più volte al telefono “siamo stati depistati allora dai carabinieri”.  Aveva ragione, ci sono stati dei malfattori che hanno avvelenato a volte i pozzi. Così, con questo stato d’animo, era tornato di recente a Trapani nell’aula in cui si celebra il processo per l’omicidio di Mauro e aveva ascoltato per riferirle le parole indignate di Chicca Roveri. Era stato un suo forte atto di onestà, di umiltà e onestà. L’ho subito ringraziato allora, torno a ringraziarlo ora.

E lo ringrazio poi per tutto quello che ha scritto e ha fatto in questi anni senza risparmiarsi. Come il bel libro su Totò Riina. Il giornalismo italiano perde ad appena 57 anni di vita uno dei suoi migliori rappresentanti. Un cronista che noi aveva mai fatto sconti alle bande che stanno al potere.

Lunedì alle 12 il funerale all’Aranciera di San Sisto, a Roma.

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