Informazioni che faticano a trovare spazio

Lo studente Benno Ohnesorg fu ucciso premeditatamente dalla polizia

Si chiamava Benno Ohnesorg e fu ucciso da un poliziotto in borghese il 2 giugno del 1967. Lo “Spiegel” ora rivela che fu un assassinio premeditato. Ecco quanto riportato da corriere.it e l’articolo dello Spiegel del 22.1.12:

L’omicidio dello studente tedesco che scatenò le rivolte del sessantotto e che più tardi diede vita al terrorismo rosso in Germania fu premeditato dalla polizia. Dopo oltre 40 anni, grazie alle nuove tecnologie investigative, la procura di Berlino ha dimostrato che la morte di Benno Ohnesorg, avvenuta il 2 giugno del 1967 durante una manifestazione studentesca organizzata per protestare contro la visita a Berlino Ovest dello Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, non fu un tragica casualità e soprattutto l’autore del delitto, il poliziotto in borghese Karl-Heinz Kurras, non agì per legittima difesa. La nuova indagine, anticipata dalla rivista tedesca Der Spiegel, dichiara che l’agente si avvicinò al capo dei manifestanti e sparò a bruciapelo.
MICCIA – Quel giorno i manifestanti scesero in piazza per protestare contro la Scià Pahlavi, considerato un rappresentante della «politica imperialista degli Usa», al tempo impegnati nell’impopolare e tragica guerra del Vietnam. Secondo gli storici la morte di Ohnesorg fu la miccia che portò alle proteste del ’68 nella Germania Occidentale e proprio dopo questo tragico evento cominciarono a costituirsi le prime cellule della Rote Armee Fraktion (Raf), il gruppo terroristico di estrema sinistra che insanguinò il paese teutonico per tutti gli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80. Poche ore dopo l’omicidio, la polizia dichiarò che l’agente era stato aggredito da alcuni giovani armati di coltelli, capeggiati dallo studente Ohnesorg ed era stato costretto a sparare.
FALSO – Il poliziotto che alcuni documenti segreti scoperti nel 2009 dimostrano essere stato a lungo un informatore della Stasi, il servizio segreto della Ddr, non fu minacciato da nessuno, ma come mostra un filmato si avvicinò lentamente al leader dei manifestanti e armato di pistola, lo uccise.
NUOVE PROVE – Una foto invece immortala l’omicida che appoggia una mano sulla spalla sinistra di un altro poliziotto mentre fa partire il colpo che ucciderà Ohnesorg. Altre immagini mostrano tre agenti picchiare lo studente anche dopo che quest’ultimo è stato colpito dal proiettile (i poliziotti non furono mai interrogati e le loro generalità restano sconosciute). Infine in uno scatto si vede Helmut Starke, il superiore dell’agente in borghese, a pochi passi dal luogo del delitto nel momento in cui avviene l’omicidio: Starke aveva sempre dichiarato agli inquirenti di non aver visto Kurras durante gli scontri.
BUGIE – La conclusione dell’indagine è inequivocabile – affermano gli investigatori – Le prove suggeriscono che l’omicidio fu causato volontariamente da Kurras. Tuttavia probabilmente le nuove rivelazioni non porteranno alla riapertura del caso. Secondo lo Spiegel l’insabbiamento più meschino fu quello portato a termine dai medici dell’ospedale di Moabit, struttura sanitaria nell’omonimo quartiere di Berlino. Essi non solo rimossero i frammenti del cranio attorno alla ferita provocato dalla pallottola, ma ricucirono anche la pelle in modo che non si vedesse lo squarcio nella testa. Poi stilarono il certificato di morte che afferma in modo generico che lo studente era stato «colpito alla testa da un corpo contundente». Il medico che scrisse il certificato ha confessato che quelle parole «non erano frutto delle sue conclusioni, ma furono rilasciate su ordine del suo capo».
CHOC DEI SESSANTOTTINI – Le nuove prove hanno turbato soprattutto alcuni membri della sinistra tedesca, molti dei quali ex sessantottini che non hanno mai creduto alla versione della polizia: «L’indagine dimostra che la verità è peggiore dei nostri più macabri sospetti – ha dichiarato alla rivista tedesca Hans-Christian Ströbele, parlamentare dei Verdi ed ex avvocato penalista che nei decenni passati ha difeso in tribunale diversi membri della Raf – Ci sono fondati motivi per sospettare che l’omicidio di Benno Ohnesorg fu un atto premeditato con l’intenzione di uccidere». Francesco Tortora

Der Spiegel
Schüsse auf Studenten
Berliner Polizei vertuschte Hintergründe des Ohnesorg-Todes
ie West-Berliner Polizei hat offenbar die Hintergründe des tödlichen Schusses auf den Studenten Benno Ohnesorg bei einer Demonstration gegen den Schah von Persien am 2. Juni 1967 vertuscht. Damit wurde der Kriminalbeamte Karl-Heinz Kurras, der Ohnesorg erschossen hatte, geschützt. Neue Ermittlungen der Bundesanwaltschaft und Recherchen des SPIEGEL haben ergeben, dass Kurras den Schuss offensichtlich unbedrängt aus nächster Nähe und umgeben von mehreren Polizisten abgegeben hat.
Kurras hatte sich dagegen bisher stets auf Notwehr berufen und beteuert, er sei von Demonstranten mit Messern bedroht worden. Eine neue Auswertung alter Filme und Fotos mittels hochauflösender Abtastung zeigt hingegen, dass dies nicht den Tatsachen entspricht.
Auf einer bislang unbekannten Filmsequenz, die von einem SFB-Team gedreht wurde, sieht man einen Mann mit ruhigen Schritten in Richtung Ohnesorg gehen, während sich in seiner Hand ein pistolenförmiger Gegenstand abzeichnet. Die Ermittler stellten dazu fest: “Die Konturen legen dabei nahe, dass es sich um Kurras handelt.”
Falschaussagen führender Beamter
Der am Ort des Geschehens im Innenhof eines Hauses der Berliner Krumme Straße verantwortliche Einsatzleiter, der Staatsschutzbeamte Helmut Starke, hatte als Kurras’ Vorgesetzter erklärt, er habe den Schützen erst erheblich später gesehen. Nun zeigen Fotos den leitenden Beamten der Berliner Polizei wenige Meter von der Stelle entfernt, an der Kurras aus kurzer Distanz den Schuss abgefeuert hat. Den Aussagen Starkes widerspricht insbesondere ein weiteres Foto, das jetzt im SPIEGEL erstmals vollständig veröffentlicht wird: Es zeigt nicht nur Starke und den verwundet am Boden liegenden Ohnesorg, sondern in unmittelbarer Nähe auch den Todesschützen Kurras.
Auf einem weiteren bislang unbekannten Bild ist die Situation der Schussabgabe zu sehen. Dabei stützt sich Kurras mit der linken Hand auf einen Kollegen der Polizei, während er mit der rechten Hand schießt. Der Name des Kollegen ist offenbar gezielt aus den Akten herausgehalten worden, er wurde nie vernommen. Ebenfalls nicht vernommen wurden drei Schutzpolizisten, die wahrscheinlich noch nach dem tödlichen Treffer auf den bereits am Boden liegenden Ohnesorg eingeprügelt hatten. Ihre Namen sind bis heute nicht ermittelt.
Der makaberste Akt der Vertuschung ereignete sich im Krankenhaus Moabit: Dort entfernten Ärzte Schädelteile um das Einschussloch herum und nähten die Kopfhaut wieder zu. Im Totenschein ist als Todesursache angegeben: “Schädelverletzung durch stumpfe Gewalteinwirkung.” Dies, so sagte jetzt der Arzt, der den Schein ausstellte, dem SPIEGEL, habe er “nicht aufgrund eigener Feststellungen, sondern auf Anweisung meines damaligen Chefs gemacht.”
Der Bundestagsabgeordnete Hans-Christian Ströbele reagierte geschockt auf die Ermittlungsergebnisse: “Es ist schlimmer als das Übelste, was wir damals vermuteten, so weit ging unsere Phantasie nicht”, so der Grünen- Politiker. Ströbele sieht einen “hinreichenden Verdacht, dass es sich bei der Erschießung von Benno Ohnesorg um eine vorsätzliche Tat mit Tötungsabsicht gehandelt habe”.

Benno Ohnesorg colpito, il funerale, Kurras allora e oggi. E sotto Benno con i suoi poveri sandali…

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