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Vendetta su Garzon: condannato a 11 anni di interdizione dall’ufficio…Il suo “vero” reato? Investigare sui crimini del franchismo

Spagna vergognosamente legata al suo orribile passato: condannato il giudice Baltasar Garzon a 11 anni di inabilitazione per intercettazioni illegali. E questo era il processo secondario cui è sottoposto Garzon, l’altro – quello importante – è tutt’ora in corso e riguarda la sua attività di giudice inquirente sui crimini del franchismo (nella foto una recente protesta a Madrid in  nome delle vittime del fascismo franchista). La nuova sentenza a pochi giorni dall’altra vergognosa decisione all’Aja che esenta la Germania dal dover rispondere in termini di risarcimento alle vittime del nazismo.
Silenzio tombale in Italia. E’ questa la nuova Europa che va emergendo?

Il giudice spagnolo Baltasar Garzon, famoso tra l’altro per avere tentato di arrestare Augusto Pinochet, e per aver chiesto un processo a carico di Osama Laden dopo le stragi dell’11 marzo 2004 ad Atocha, è stato condannato a 11 anni di inabilitazione dalla magistratura, per il suo coinvolgimento in un caso di intercettazioni illegali legato a un’inchiesta sui crimini franchisti
Garzon è stato ritenuto colpevole di aver ordinato delle intercettazioni illegali. Di conseguenza la condanna all’interdizione dai pubblici uffici è scattata per abuso d’ufficio e violazione dei diritti costituzionali. Il magistrato ordinò intercettazioni di conversazioni tra due detenuti in carcere e i loro avvocati, il cosiddetto «caso Guertel». L’operazione scattò nel 2007, ma divenne di pubblico dominio nel 2009, e aveva come obiettivo lo smantellamento di una presunta rete di corruzione politica legata al Partito popolare spagnolo. Garzon, nel febbraio di quell’anno, fece intercettare le conversazioni tra uno degli arrestati, Francisco Correa, e i suoi legali.
A carico di Garzon pende anche un altro processo, nel quale è accusato di aver abusato dei suoi poteri e di negligenza professionale durante le indagini sulla morte o scomparsa di 100 mila civili per mano dei sostenitori di Francisco Franco durante e dopo la guerra civile del 1936-39. I fatti legati alla dittatura sono però stati oggetto di un’amnistia del 1978 voluta dal parlamento di Madrid. Questo secondo processo si è concluso mercoledì e la sentenza è attesa nei prossimi giorni.
In un terzo procedimento, non legato direttamente alle sue attività nel ruolo di magistrato, Garzon è accusato di presunta corruzione per avere tenuto negli Stati Uniti un ciclo di conferenze finanziato fra gli altri dal Banco Santander, e avere poi prosciolto il presidente della banca Emilio Botin in un’altra causa al suo rientro in Spagna.

Tutto questo accanimento contro il giudice più conosciuto della Spagna postfranchista è scattato comunque quando Garzon ha toccato uno dei nervi scoperti del paese, il legame col suo passato. Guai ad occuparsi della barbarie che ricordiamoci in Spagna è durata fino alla metà degli anni ’70 col dittatore Franco al potere. Evidentemente la Spagna non ha elaborato ancora il suo lutto. E orfa ha scelto come capro espiatorio Garzon.

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