Informazioni che faticano a trovare spazio

Kerala: una nave greca fu attaccata dai pirati? Le richieste delle famiglie delle vittime

Pescatori indiani uccisi nel Kerala, secondo l’Icc (camera di commercio internazionale) quel giorno i pirati avrebbero attaccato vicino a Kochin  la nave greca Olympic Flayr. La circostanza però viene negata dalle autorità marittime greche. Intanto oi parenti deki morti hanno chiesto dei veri risarcimenti per le famiglie delle vittime.

L’International Maritime Bureau (Imb) della Camera di commercio internazionale (Icc) ha comunque confermato, in una comunicazione alla Marina militare italiana, che il 15 febbraio – lo stesso giorno del presunto tentativo di abbordaggio alla petroliera italiana Enrica Lexie – è stato attaccato dai pirati 3 un cargo, l’Olympic Flair, battente bandiera greca, che si trovava a circa due miglia e mezzo dal porto di Kochi. Secondo l’organismo internazionale, l’attacco da parte di pirati sarebbe avvenuto alle ore 16.50 locali. Nel report, in particolare, si fa riferimento a circa 20 persone che, a bordo di due imbarcazioni, avrebbero tentato l’abbordaggio di un tanker, rinunciando dopo che il personale della sicurezza della petroliera aveva fatto scattare le procedure d’allarme.

Nella segnalazione dell’Icc non compare il nome della nave coinvolta, che ieri però è stata identificata – sulla base di informazioni raccolte dallo stesso organismo e girate alle autorità italiane – nel cargo greco Olympic Flair. Questa mattina un portavoce della Marina mercantile ellenica ha fatto sapere che nessuna nave mercantile battente bandiera greca è stata attaccata da pirati al largo delle coste meridionali dell’India negli ultimi giorni. Ma l’Icc ha confermato che la nave coinvolta nel tentativo di attacco di cui si parla nel rapporto è proprio la “Olympic Flair, battente bandiera greca”. Della nave viene dato anche il numero Imo, International Maritime Organization (8913966), cioè il codice che identifica ogni tipo di natante superiore alle 100 tonnellate.
La famiglia di uno dei due pescatori uccisi ha depositato all’Alta corte del Kerala una richiesta di risarcimento di 200mila dollari. “Riteniamo che questa sia la cifra giusta per l’educazione e le necessità future dei figli”, ha dichiarato Rajesh Martin, prete cattolico e parente di Jalastein, una delle vittime. Secondo quanto rende noto l’agenzia indiana Ians, la famiglia ha anche chiesto alle autorità che non venga consentito alla Enrica Lexie di salpare da Kochi fino a che non sarà stato versato il risarcimento.

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