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Come si fa a spiegare “il suono di una sola mano”? Affollata e intensa serata con Maddalena Rostagno a Testaccio

Che cosa pensi dei libri di altri figli di vittime? Perché lo chiami sempre Mauro e mai papà? Cosa trovi a Trapani quando vai alle udienze del processo? Che cosa ti ha insegnato tuo padre? Come si fa a spiegare quel titolo “Il suono di una sola mano”?

Affollata serata a Testaccio con Maddalena Rostagno venerdì nella Casa della Sinistra, il circolo di Sel a Testaccio, Roma. E molte le domande a Maddalena che ha cercato di spiegare il suo legame con la storia di suo padre ammazzato in quel lontano 1988 a Trapani.

I libri degli altri figli? Me li sono letti tutti…

Che cosa ti ha insegnato tuo padre? Ad alzarmi allegra ed ottimista al mattino.,..ma anche a mettere la musica ad altro volume e a ballare.

Mauro e non papà? Perché sono cresciuta così, Mauro era mio padre, Chicca mia madre…

Il suono di una sola mano? Neanch’io riesco a spiegare bene questo titolo zen, risponde Maddalenna a Mauro Cioffari…

Si parla anche del processo che si svolge nell’Aula di Assise a Trapani, la scadenza prossima è l’udienza del 7 novembre. La perizia balistica dovrà essere consegnata, salvo richieste di rinvio, il 6 gennaio.. La sentenza potrebbe arrivare a marzo.

La serata è iniziata con i due video su Mauro Rostagno premiati al Festival del giornalismo di Perugia.

E poi ecco scorrere una slide di foto, con immagini della serata il 26 settembre a Milano per ricordare Rostagno e immagini della storia di Mauro.

Poi Andrea Brogi introduce la serata ricordando che il libro di Maddalena è un libro non solo su Mauro ma anche su qualcosa di più e di irrisolto in Sicilia, la lotta alla mafia. Andrea ricorda che tra tre giorni il 29 ottobre le Agende Rosse di Salvatore Borsellino saranno in piazza per la prima udienza a Palermo del processo sulla trattativa stato-mafia.

Elena legge l’articolo che Adriano Sofri dedicò nel 2003 a Rostagno.

Poi Gabriella Stramaccioni, coordinatrice nazionale di Libera. Parla di quanto sia difficile per una vittima di mafia, come Maddalena, partecipare ed essere presente, parlare, dire. Gabriella spiega poi che la lotta alla mafia è un compito che riguarda anche una regione come il Lazio, viene da un incontro in cui ha appena polemizzato con la definizione “infiltrazioni mafiose” usata dal prefetto di Roma Pecoraro, ricorda che quella era una definizione del 1991 e che oggi vent’anni dopo purtroppo la realtà è andata molto oltre a Roma e a Latina.

Poi tocca a Maddalena. Ma c’è tempo anche per la lettura fatta da Salvatore Gioncardi del bell’intervento-pièce che Giulio Cavalli ha proposto il 26 settembre a Milano.

Si va oltre le 21,30. Chi non ha ancora letto il libro di Maddalena “Il suono di una sola mano” lo acquista.

Fuori pioveva ma la pioggia anche se avrà impedito a qualcuno di esserci non ha creato troppi danni all’evento.

Una troupe tv ha ripreso parecchie parti della serata.

(foto di Mauro Cioffari e Andrea Valeri)

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