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Dura lex sed lex? Durissimi con i senegalesi: 12 anni per aver contraffatto cd…

Alioune, 12 anni di carcere
per aver contraffatto CD

In Italia per una condanna così devi commettere un omicidio, oppure vendere merce infrangendo le norme per il diritto d’autore. Così è capitato a Fall Alioune, recordman di sentenze, ambulante senegalese di Ladispoli, ha cumulato 21 condanne, per una pena complessiva a 12 anni e sei mesi di reclusione

di VLADIMIRO POLCHIItalia per finire dodici anni dietro le sbarre devi commettere un omicidio, oppure basta che ti metti a vendere merce contraffatta. Così ha fatto Fall Alioune, vero recordman di sentenze: ambulante senegalese di Ladispoli, Alioune ha cumulato in pochi anni la bellezza di 21 condanne, per una pena complessiva a 12 anni e sei mesi di reclusione. Il suo reato? Vendita di cd falsi.

Il caso di Alioune. Fall Alioune è nato in Senegal nel 1976. Dopo essere emigrato in Italia, come tanti suoi connazionali si è messo a lavorare nei mercati rionali come ambulante. Alioune però non vende merce qualsiasi: commercializza compact disc contraffatti, commette cioè un reato. Il suo mercato è quello di Ladispoli. Negli anni, Alioune viene ripetutamente fermato dalle forze dell’ordine e colleziona un impressionante numero di condanne (21) e processi pendenti (10). Oggi Alioune ha un figlio di due anni che lo aspetta in Senegal e che rischia di non vedere per lungo tempo.

Curriculum criminale. Il curriculum penale di Fall Alioune è lungo. Tutto comincia il primo marzo 2002 con la prima condanna da parte del tribunale di Civitavecchia a quattro mesi e quindici giorni di reclusione (con sospensione condizionale della pena) e mille e 807 euro di multa. Passa attraverso una pena di tre anni con sentenza del 26 settembre 2008, per finire con una condanna del 20 maggio 2009 a 10 mesi di carcere e tremila euro di multa. In tutto fanno 21 condanne, tutte per

lo stesso reato: vendita di merce contraffatta e cioè violazione della legge 633/41 sulla protezione del diritto d’autore. Il 28 giugno 2012 la procura di Civitavecchia emette il provvedimento di esecuzione: dalla somma complessiva delle condanne “si perviene alla pena di reclusione di 12 anni e sei mesi e alla multa di 34mila 807 euro”. La procura valuta anche la possibilità di concedere a Fall Alioune il “concorso di reati”, che porterebbe non alla somma delle condanne, ma solo all’applicazione del quintuplo della pena più grave: in tal caso non si potrebbe però applicare lo sconto dell’indulto 2006. Conclusione? A conti fatti Alioune viene condannato ad una pena residua di 8 anni, 9 mesi e 14 giorni e a una multa di 13mila 500 euro. Che sta scontando nel carcere romano di Rebibbia.

L’avvocato di Alioune. “Confido che il sistema possa trovare al proprio interno i rimedi per ricondurre la vicenda entro una dimensione umana”, commenta l’avvocato di Alioune, Luca Santini, che ha chiesto che si riconosca al suo assistito la continuazione del reato (che porterebbe a un forte sconto di pena). “L’incidente di esecuzione per il riconoscimento del reato continuato – racconta Santini – è fissato per il 28 novembre davanti al tribunale di Civitavecchia. In alternativa rimane sempre la richiesta grazia”.

L’associazione Antigone. “E’ la legge che va rivista – dichiara Patrizio Gonnella presidente dell’associazione Antigone 1 – se guardiamo le pene previste ed effettivamente comminate, in carcere non troviamo per tanti anni neppure gli stupratori, o gli omicidi preterintenzionali, o i rapinatori a mano armata. Per il reato di Alioune dovrebbe bastare una pesante sanzione amministrativa. Di fronte a questo caso – prosegue Gonnella – proveremo a percorrere le vie giudiziarie. Come extrema ratio siamo pronti a rivolgerci al presidente Giorgio Napolitano, per chiedere un provvedimento di grazia che restituisca dignità alla giustizia”.

(repubblica – 19 ottobre 2012)

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