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Gadiel Gaj Taché: “Quel 9 ottobre è stato ucciso mio fratello Stefano…Io avevo solo due anni di più…Giustizia non mai è stata fatta”

Gadiel Gaj Taché, 34 anni, fratello di Stefano ucciso nell’attentato compiuto da un commando palestinese alla Sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982. Il piccolo Stefano aveva solo due anni. Mercoledì sarà ricordato alla presenza di Giorgio Napolitano, alle 11 in Sinagoga. E Gadiel parlerà. E questo è quel che mi ha comunicato.

Gadiel, che cosa ricorda?

“Avevo solo quattro anni, ho solo dei flash…”

Lei rimase gravemente ferito…

“Sono stato operato più volte per quelle ferite. Altre 36 persone restarono ferite. Ma mio fratello Stefano che aveva solo due anni non ce l’ha fatta”.

Sul sito della Comunità ebraica si ricorda che non è mai stata fatta giustizia.

“E’ così. Giustizia non è stata fatta. E’ storia, è così”.

Roma poi non onora come si deva questa ricorrenza. Più in generale si chiede che il 16 ottobre, il giorno della deportazione degli ebrei romani, diventi un giorno di lutto. Ma finora non lo è…

“Il sedici ottobre riguarda una ferita ancor più grande, molto più grande…Però il nove ottobre è stato compiuto un attacco terroristico al centro di Roma…”.

Lei cosa chiede?

“Che questa ricorrenza tragica venga onorata. Il fatto che il presidente Napoletano venga in Sinagoga è molto importante, lo ringrazio. Il nome di mio fratello è ricordato con l’intitolazione del largo a lui dedicato…”

Ma? Roma non ha fatto molto di più?

“Beh…è tutto quello che oggi ho da dire. Un fatto è certo, giustizia non è stata fatta…”.

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