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A Tunisi iniziato il Forum mondiale sociale 2013

Ricevo dalla redazione di Dasud questo resoconto sul Forum sociale mondiale 2013 in corso a Tunisi dal 26 marzo (a lato, nella sezione video del blog,  il video sulla libertà di stampa con un giovane giornalista tunisino):

Forum Sociale Mondiale 2013

Tunisi | 26-30 marzo

VOCI DA TUNISI – I TEMI DEL FORUM

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Ha aperto i battenti  martedì 26 marzo il Forum Sociale Mondiale in Tunisia. Oltre 40.000 persone affollano da allora il Campus universitario El Manar di Tunisi. 4000 le organizzazioni registrate ai lavori del vertice sociale, che contano su circa 1500 attività divise nelle quattro intense giornate di lavoro.

Il Forum è stato aperto da una affollatissima assemblea delle donne, che ha fatto il punto sulla questione femminile nel mondo a partire dalla condizione delle donne nei paesi di Maghreb, Mashreq e Medio Oriente, prima e dopo le mobilitazioni delle primavere arabe.

Nel pomeriggio un coloratissimo corteo ha attraversato la città di Tunisi, marciando per 8 km fino allo stadio El Menzah, dove si è tenuto il concerto di Gilberto Gil.

Galleria fotografica

I movimenti per la difesa del territorio dalle grandi opere sono presenti al Forum e la problematica accomuna in particolare Italia e Maghreb. In discussione qui, tra le altre mega opere, c’è la gigantesca infrastruttura del TAV Casablanca-Tangeri.

Intervista a Sabine Brautigan / No Tav

Grandi opere tra nord e sud del Mediterraneo

Intervista a Nicolas Duntze / La Via Campesina

Combattere l’industria alimentare è difendere sovranità alimentare

Dalla mattina di mercoledì il grande campus universitario ha ospitato una intensa giornata di attività. Alle 9 sono iniziati i lavori nel Climate Space, spazio tematico che per tutta la durata del Forum ragionerà di proposte concrete per far fronte all’emergenza climatica, mettendo insieme tra gli altri i temi della terra, dell’energia, del modello produttivo, delle politiche di adattamento e svelando l’inadeguatezza delle false soluzioni proposte dagli organismi di governance. Tra gli altri spazi tematici permanenti, uno è dedicato ai migranti, altro tema centrale di questo forum, e uno alle questioni di genere e ai movimenti di donne, determinanti nelle recenti primavere arabe come in gran parte dei processi in difesa dei territori e dei diritti delle comunità.

I seminari e le iniziative mettono al centro questioni diverse ma complementari: diritti, cittadinanza, politiche di pace e di integrazione, giustizia sociale, crisi ecologica e climatica, difesa dei beni comuni, a partire dalle lotte che in tutto il mondo si giocano quotidianamente attorno all’oro blu, l’acqua.

Intervista a Santiago Arconada / Venezuela

Utilità del FSM, diritto all’acqua e futuro del processo politico Venezuelano

In Messico ci sono enormi conflitti per l’utilizzo dell’acqua per l’agricoltura intensiva da esportazione e per le 792 concessioni minerarie che ne compromettono l’accesso alla popolazione violando il diritto all’acqua del popolo messicano.

Intervista a David Barkin / Messico

Diritto all’acqua, mobilitazioni e situazione politica in Messico

Uno degli argomenti più nuovi e pertanto interessanti riguarda la pratica estrattiva del Fracking (l’estrazione di idrocarburi da fratturazione idraulica, devastante per l’ambiente e le falde acquifere) e le sue relazioni con la contaminazione e la distruzione delle falde idriche.

Intervista a Sabria Barka / Eco-conscience Tunisia

Fracking, devastazione ambientale e diritto all’acqua

In Tunisia, i grandi conflitti ambientali riguardano le attività estrattive, concentrate nel cosiddetto Bacino Minerario, al sud del paese, che riguardano tra l’altro l’estrazione di fosfati.

Intervista a Leila Bahri / Tunisia – Alliance Femmes et environnement

Le emergenze ambientali e la transizione energetica in Tunisia

Tema trasversale rimane invece quello riguardante la libertà di stampa e il cambiamento di prospettiva avvenuto dopo la rivoluzione dei Gelsomini. “La situazione è imparagonabile, ci dice il giornalista Zied Dabbar. Ora c’è meno censura, ma proprio in virtù del fatto che i giornalisti hanno ripreso a fare il loro lavoro, la violenza contro di essi è cresciuta. Ci sono 30 giornalisti minacciati ogni mese. Uno al giorno

Intervista a Zied Dabbar / Giornalista tunisino

Il diritto all’informazione prima e dopo la primavera araba

Fino a venerdì continueranno ad avvicendarsi le attività nel campus. Sabato sarà la volta della manifestazione di chiusura, che cade il 30 marzo: giornata mondiale della Terra. Quasi un obbligo intitolare la mobilitazione al popolo palestinese, che lotta da mezzo secolo per il diritto al riconoscimento dello stato Palestinese e per il diritto alla terra, la più vitale delle risorse.

Nei prossimi giorni continueremo a seguire e a raccontarvi i lavori del FSM in Tunisia.

Per un Mediterraneo di Diritti, Libertà, Uguaglianza e Dignità.

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