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Don Andrea Gallo e una platea di genovesi alla Chiamata dei Portuali per ricordare Mauro Rostagno

Don Gallo su Mauro Rostagno. Nonostante un impegno che all’età di quasi 85 anni l’ha fatto rientrare da un paese della Lombardia alle 5 del mattino, alle 18 Don Gallo si siede col suo immancabile mezzo toscano tra le dita al tavolo della grandissima Sala della Compagnia Unica dei Portuali a Genova. Succedeva ieri giovedì e don Gallo ha voluto partecipare all’iniziativa in ricordo di Mauro Rostagno che si è tenuta a Genova di fronte a un centinaio di convenuti.

Don Gallo è andato giù pesante sulle responsabilità di chi ha gestito la trattativa con la Mafia, quel pezzo di stato che definire fascista è un eufemismo. Don Gallo ha ricordato Renato Curcio e le cose che gli aveva detto di Rostagno, ha ricordato Peppino Impastato, si è scaldato come fa quando la questione lo coinvolge per ricordare cosa è un eroe della quotidianità antimafia.

Prima aveva ascoltato con attenzione e assenso la ricostruzione della vicenda complessiva e della figura ricchissima di Mauro fatta da Valeria Gandus e da me. Si è parlato ieri del fango con cui la mafia tratta le vittime dei suoi omicidi, dei veleni che sono stati inoculati in questa storia e che ancora di quando in quando tornano ad affiorare, di questo processo nato come un regalo per un cold case che non è roba da Sky ma storia della nostra storia.

In sala c’erano tanti ex di Lotta Continua ma non solo. C’erano anche la sorella e la madre di Carlo Giuliani, c’era Maria Grazia che con grande attenzione ha cercato di raccogliere fondi, c’era soprattutto la voglia di tornare ad occuparsi di un processo che purtroppo si svolge così lontano dall’attenzione pubblica e che impone ai familiari di Mauro grandi sacrifici per gli spostamenti da fare e per le spese processuali da affrontare (già perché lo Stato non aiuta i familiari di Mauro Rostagno ma concede invece il patrocinio gratuito al mafioso “nullatenente” Vincenzo Virga accusato col mafioso Vito Mazzara di aver ucciso Rostagno). Non c’era Maddalena Rostagno, rimasta a Torino ad organizzare la carovana di Libera per la manifestazione di sabato a Firenze. In apertura Chiara Volpato responsabile di Libera a Genova e poi Walter Massa presidente dell’Arci che ha coordinato, in rappresentanza del sindaco Doria e del Comune il consigliere comunale del Pd Giampaolo Malatesta che ha portato un saluto. Nel pubblico abbiamo salutato Nico Blunda.

A tutti è stato ricordato di seguire il processo sulla pagina Facebook “Processo per l’omicidio di Mauro Rostagno”. (foto di Andrea Brogi)

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