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Pacifici, Haaretz, l’Unità, Grillo e i pericoli della nuova fase (alle ore 14 di venerdì, prima che inizi lo shabbat…)

Riprendo dall’unità online di oggi – ore 14,30 – questa denuncia di Riccardo Pacifici su Grillo “antisemita”. Solo che non pare sia esattamente così. Nel senso che Pacifici sostiene di non aver mai detto ad Haaretz che Grillo è peggio del fascismo e che è antisemita. Nelle prossime ore ci dovrebbero essere degli aggiornamenti sulla questione, è probabile che Riccardo Pacifici faccia una precisazione. Perché in realtà il colloquio col giornalista di Haaretz – in un’inchiesta sugli ebrei in Europa – è partito da una frase detta da Pacifici subito dopo la strage di Tolosa, sul fatto che se non bisognava preparare le valige almeno bisognava comprarle. “C’è un clima brutto in Europa, in Italioa va meglio – ha aggiunto poi Pacifici ad Haaretz -. Chi decide di andare oggi in Israele lo guardo con favore. Perché questo avviene in tempo di libertà e non di costrizione”.

E Grillo? Su Grillo Pacifici sostiene di non averlo definito antisemita, anche se il fatto che sostenga che i partiti non sono importanti gli richiama alla mente il pensiero di Hitler prima di prendere il potere. Stop.

Intanto ecco come è uscita l’unità online alle 14 di oggi:

Pacifici: «Grillo è antisemita
Ebrei, preparatevi a scappare»

Il Presidente degli ebrei romani in un’intervista-choc al quotidiano israeliano Haaretz: «Ho la responsabilità di dire alla mia comunità che è il caso che inizi lentamente a prepararsi».

Il presidente degli ebrei romani Riccardo Pacifici in un’intervista al quotidiano israeliano Haaretz confida i timori diffusi all«interno della comunità dopo l’affermazione politica di Bebbe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle. Questo, dice Pacifici, è il momento «in cui gli ebrei italiani dovrebbero iniziare a prepararsi per trasferirsi in Israele».

Contestualizzando il problema all’interno dei più ampi mutamenti in corso in Europa («la natura ebraico-cristiana del continente sta cambiando»), Pacifici esprime tutta la sua preoccupazione. «Alcuni pensano che Grillo sia solo un clown. In Germania dicono che è come l’ex premier Berlusconi. Ma Grillo dice che i partiti politici non sono importanti, cioè esattamente quanto sosteneva Hitler prima di prendere il potere. Il partito di Grillo è più pericoloso dei fascisti perché non ha una piattaforma chiara; non sappiamo quali siano i suoi limiti. Non conosciamo bene chi faccia parte de movimento, ma sappiamo che vi sono estremisti sia di destra che di sinistra – fascisti e radicali – e sono tutti contro le istituzioni, contro la democrazia».

Pacifici spiega di non pensare che tutti gli elettori di Grillo «condividano l’antisemitismo»« dell’ex comico ma la situazione, insiste, è potenzialmente preoccupante. E in questo contesto la possibilità dell’Aliyah, il ritorno in Israele degli ebrei della diaspora, si fa concreta. Per noi «l’aliyah è una garanzia, un’assicurazione….Ho la responsabilità di dire alla mia comunità che è il caso che inizi lentamente a prepararsi. Lo dissi già l’anno scorso dopo l’assassino degli ebrei a Tolosa» (quando tre studenti e un insegnante furono uccisi alla scuola ebraica»).

A inizio mese un’analoga presa di posizione era venuta dal Consiglio di Rappresentanza delle Istituzioni ebree di Francia (Crif). Beppe Grillo, oltre a essere «demagogo, populista, controverso e razzista» è anche «profondamente antisemita e antisionista». E le «tesi nauseabonde» del Movimento 5 stelle «potrebbero riportare l’Italia a un periodo oscuro della sua storia», il fascismo aveva scritto un articolo apparso sul sito del Crif è «Beppe Grillo, le Dieudonné italiano» alludendo al famoso umorista militante franco camerunense. Il Crif – che promuove la lotta contro le forme di antisemitismo, razzismo ed intolleranza, oltre che solidarietà verso Israele – prendeva di mira il percorso politico di Beppe Grillo che «non ha mai nascosto la sua simpatia e ammirazione per il suo amico Maurizio Blondet», direttore di Effedieffe.com, uno dei «più importanti siti italiani antisemita e complottista».

Secondo l’associazione ebraica francese Grillo e il M5s godono di un considerevole sostegno da parte di gruppi «profondamente radicati nel tristemente celebre falso antisemita ‘I Protocolli dei Savi di Sion’» di fine 800 che accusa gli ebrei di tutti i mali del mondo. Il leader 5 stelle «ha sempre rivendicato senza alcuna ambiguità il suo antisemitismo» sia nei suoi comizi che sul blog, sul quale «sono stati pubblicati centinaia di messaggi anti-israeliani, prendendo le difese del politico comunista italiano, Marco Ferrando, sionista e noto antisemita, e del controverso attore Mel Gibson, autore di numerose dichiarazioni antisemite».

Alle 15 il titolo dell’Unità è diventato:

Pacifici timori per Grillo

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