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La serata a Torino per Mauro Rostagno, col sindaco Fassino, Celeste Costantino, Claudio Fava, Pietro Marcenaro, le cartoline dei disegnatori, la musica…

Una nuova serata per Mauro Rostagno, il 18 maggio, a Torino. Dopo Roma un anno fa, Milano a settembre e Genova il 14 marzo scorso ora è stata Torino a ricordare Mauro. Qui di seguito il resoconto scritto sulla pagina Facebook “Processo per l’omicidio di Mauro Rostagno” da Federica Tourn:

Eravamo più di duecento al Cecchi Point – Nonostante la pioggia incessante, più di duecento persone sono passate sabato 18 maggio al centro multiculturale Cecchi Point a Torino per partecipare alla serata di “parole, disegni, musica e video per Mauro Rostagno”. Un incontro per ricordare Mauro e le sue tante vite, dalla militanza in Lotta Continua all’impegno come giornalista contro la mafia passando attraverso l’esperienza ‘arancione’ nell’ashram di Pune e poi a Trapani, nel baglio di Lenzi, con la comunità terapeutica Saman; ma anche un appuntamento importante – che seguiva quello organizzato a Milano lo scorso 25 settembre – per fare il punto sul processo in corso a Trapani. I ragazzi del presidio di Libera “Mauro Rostagno” – che già avevano tappezzato la città con le locandine della serata – hanno allestito il banchetto con le cartoline con la riproduzione di sedici fra i quaranta disegni regalati da altrettanti autori per contribuire alle spese del processo: molto apprezzate e vendute ad offerta libera, hanno fruttato più di mille euro (l’associazione Braghin aveva anticipato il costo delle cartoline, che si sono potute avere anche grazie al prezioso lavoro di Roberto Patrucco, che ha seguito la grafica e la stampa). Diverse copie de Il suono di una sola mano di Maddalena Rostagno e Andrea Gentile e il fumetto di Nico Blunda, Marco Rizzo e Giuseppe Lo Bocchiaro Prove tecniche per un mondo migliore sono state vendute al banchetto tenuto tutta la sera da Daria Basso.
Dopo il video ‘na camurria (di Davide Pecorelli, Christian Nasi e Greta Bocca), Claudio Fava ha preso la parola per testimoniare – come già aveva fatto in aula – della fondamentale battaglia culturale di Mauro, l’unico giornalista che a Trapani osasse chiamare le cose con il loro nome e parlare di mafia; ha rievocato il processo al boss Mariano Agate per l’omicidio del sindaco di Castelvetrano Vito Lipari, seguito quotidianamente dalle telecamere di RTC. Omicidio rivelatore di nuovi equilibri mafiosi, perché vedeva i catanesi spostarsi di provincia per venire ad ammazzare un sindaco scomodo in una zona fino a quel momento ritenuta immune dal contagio mafioso. “Mauro non deve essere dimenticato – ha detto Claudio Fava – le istituzioni devono assumersi la responsabilità di supportare le famiglie delle vittime di mafia nelle loro battagli legali, per il raggiungimento della verità e per la conservazione della memoria”. E’ stata apprezzata la partecipazione del sindaco di Torino, Piero Fassino, che ha tenuto a sottolineare che la città è fiera di avere Mauro Rostagno “tra i suoi”; dichiarazione di affetto subito ripresa da Davide Mattiello, che ha ricordato al sindaco e agli intervenuti che Torino sta aspettando che a Mauro venga intitolato un ponte, simbolo e testimonianza dell’impegno civile che hanno caratterizzato la sua vita. Intervento più intimo quello di Pietro Marcenaro, che ha ricordato non senza commozione il “suo” Mauro, l’amicizia giovanile durante il movimento studentesco, poi allentata dalle scelte diverse di vita. Giovanni De Luna non è potuto essere presente ma ha mandato una mail toccante a Maddalena, in cui ha sottolineato come Mauro combattesse per la legalità: come Alex Langer, aveva “la capacità di scegliere – consapevolmente – di essere fuori dal coro, di frequentare con coraggio i luoghi del dissenso e dell’emarginazione, di combattere le battaglie più dure, più scomode, più coraggiose nel segno di una militanza civile mai interrotta”. Celeste Costantino, fondatrice dell’associazione antimafie DaSud, ha invece testimoniato di quanto l’esempio di Mauro abbia influenzato e spronato la generazione successiva, quella dei trenta-quarantenni, e di come continui a farlo anche con i più giovani; ha poi aggiunto che è importante vigilare perché la mafia non solo ammazza ma cerca di distruggere anche la memoria della vittima. Testimonianze inframmezzate dalla voce e dalla chitarra di Carlo Pestelli e dalle immagini di Sanatano, il video di Saul Caia, Andrea Ossino, Federico Zanghi e Diego Gandolfo.
Alessio Lega e Guido Baldoni con le loro canzoni hanno introdotto e dato il ritmo alla seconda parte della serata, in cui – dopo il saluto di Andrea Gentile, Maddalena Rostagno ha dialogato con i giornalisti de Il Contesto Tazio Brusasco e Maria Rosa Cagnasso sull’importanza di sostenere il processo in corso, ottenuto dopo 23 anni di errori e depistaggi, soprattutto di fronte a un disinteresse generalizzato della stampa. “Quello di cui posso dirmi contenta – ha puntualizzato Maddalena – è che già adesso sono venute alla luce le contraddizioni di alcuni dei protagonisti delle indagini di questi anni. Comunque vada, questo processo ha contribuito a fare un po’ di pulizia”. Maddalena ha tenuto a ricordare che Mauro era un uomo allegro, fuori dagli schemi, uno che amava la vita e si impegnava senza essere serioso. Come si vede dal video girato in occasione dei vent’anni del ’68 a Trento: un uomo giocoso, vestito di bianco, che scherza con il suo uditorio. Lo vogliamo ricordare così, con le immagini conclusive di Avana, lo spot che girò a Saman alla fine dell’estate dell’88, e che ha concluso anche la serata di sabato, che non si sarebbe potuta avere senza l’impegno di tutti quelli che ci hanno creduto e messo energia, idee e tempo: volontari, ospiti, disegnatori, cantautori, amici venuti anche da lontano e, non ultimo, senza la regia e l’immenso lavoro di Vittorio Sclaverani e l’ospitalità del Cecchi Point. Il prossimo appuntamento è verosimilmente per settembre, con l’asta dei disegni originali donati dagli autori, mentre continua la vendita delle cartoline (per info, https://www.facebook.com/ groups/169068116473254/). Noi siamo stati bene e non vediamo l’ora di parlare di nuovo di Mauro, determinati ma con allegria, perché, come ha ricordato Alessio Lega, “noi sappiamo che la resistenza è sempre anche una festa”.
Federica Tourn

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