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Oscuro intrigo: espulsa dall’Italia e inviata in Kazakistan la moglie del dissidente Abkyazov. I legali: “Rischia trattamenti disumani”

Perché tutta questa fretta nell’espellere da Roma la kazaka Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Muktar Abkyazov, uomo d’affari e oppositore politico del potente capo del Kazakistan, Nazarbayev (nella foto), ricercato in Kazakistan per truffa e associazione a delinquere? La donna con la figlia di sei anni è stata espulsa ieri dall’Italia e imbarcata a Ciampino con un volo diretto ad Alma Ata.


A denunciare l’intervento della polizia italiana (la Digos con un nutrito drappello di agenti) a Casalpalocco, dove abitava Almna Shalabayeva, sono stati gli avvocati Riccardo e Federico Olivo. “Un’espulsione che di solito richiede mesi – dice Federico Olivo – è stata effettuata in poche ore ma di solito un procedimento penale per possesso di un falso documento richiede tempi più lunghi”.

La donna è stata  trovata in possesso di un passaporto centrafricano, probabilmente contraffatto, una consulenza della procura dice di sì ma la difesa della donna sostiene che non c’è stato tempo per vagliare adeguatamente la posizione. Secondo i legali la donna rischia trattamenti disumani in patria.

«Un fatto di una gravità inaudita – ha detto l’avvocato Riccardo Olivo, legale della donna insieme con colleghi dello studio Vassalli, come riporta corriere.it – la signora Shalabayeva ora è esposta all’elevatissimo rischio di trattamenti disumani, analoghi a quelli cui fu sottoposto il marito nel 2003, quando si opponeva al regime di Nursultan Nazarbayev, e denunciati da Amnesty International». I legali della donna si sono opposti al decreto di espulsione rappresentando alla Questura ed alla Procura i rischi di un trasferimento in Kazakistan e la disponibilità della donna ad abbandonare volontariamente il suolo nazionale. «Nonostante ciò – ha aggiunto l’avvocato Olivo – e con una rapidità sorprendente, è stato decisa l’espulsione. Shalabayeva non andava espulsa e riconsegnata al Kazakistan».

Spiega corriere.it: il governo di Nazarbayev in effetti non gode fama di correttezza democratica e di tutela dei diritti umani ed è finito molto spesso nel mirino di Amnesty international per le sevizie subite nelle carceri dagli oppositori politici. La preoccupazione dei legali della Shalabayeva non è quindi campata in aria, conclude corriere.it.

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