Informazioni che faticano a trovare spazio

L’Italietta descritta in “Di pura razza italiana”. E’ ancora viva e vegeta qui tra noi

Vengo dalla presentazione di “Di pura razza ariana” di Mario Avagliano e Marco Palmieri, per Baldini e Castoldi, nella sala di Liegro della Provincia di Roma (già, esiste ancora Palazzo Valentini aldilà della fine che farà la provincia..,.).

Non ho ancora letto il libro, ma tutti oggi lo hanno presentato (Aldo Cazzullo, Olla del Tg1, Amedeo Osti Guerrazzi storico) come azzeccatissimo e documentato sul

tema dell’Italia che partecipò delle leggi razziali. Non solo i fascisti, ma l’italietta…

Come ha spiegato Avagliano finora si era fermi alla dottrina (nefasta aggiungo io) di Renzo De Felice per il quale le leggi razziali e dintorni furono condivise solo da alcuni intellettuali e parte della nomenklatura fascista.

Non è assolutamente vero.

il libro, per quel che ho appreso, è ricco di esempi popolari, insomma dell’Italia di ogni livello e condizione, con spaccati impressionanti su giornalisti ecc. L’italietta partecipò eccome alla caccia agli ebrei.

Interessante, no?

Sono intervenuto per ricordare che “quella” Italia è ancora qui. Ad esempio sulla Casilina, dove ha sede la Commissione ministeriale per le provvidenze ai perseguitati politici e razziali. Ho ricordato che proprio oggi il rabbino capo di Roma, Riccardo di Segni, e il presidente dell’Anppia (associazione perseguitati politici antifascisti) si sono incontrati nella sede dell’Anppia in Corsia Agognale di fronte sal Senato (che è peraltro sotto sfratto da parte della Regione guidata dal pd Nicola Zingaretti) e hanno discusso a lungo sulle lungaggini e sulle strozzature nefaste della Commissione nei confronti di ricorrenti oggi spesso ultranovantenne che se respinti devono ricorrere al Tar. Ricorsi che poi al Tar vengono regolarmente vinti. Insomma una vergogna.

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