Informazioni che faticano a trovare spazio

3 giugno, Ughetto Forno: cerimonia in Sinagoga col piccolo eroe al centro dei ricordi. Un bel discorso anche del sindaco Marino. E ora? Perché non gli si intitola una scuola?

Oggi Ughetto Forno, con i suoi 12 anni e i pantaloncini corti e il fucile in braccio per impedire ai tedeschi di far saltare il ponte ferroviario sull’Aniene, è stato al centro della cerimonia solenne della Sinagoga al Ghetto, nell’anniversario (780°) della Liberazione e della riapertura del luogo di culto ebraico chiuso dai nazisti.

La Comunità Ebraica ha dato un riconoscimento al giovanissimo eroe, suo fratello Franco (87 anni) ha parlato di questo giovane ragazzo un po’ discolo, il sindaco Marino ha speso parole belle per dire che se Ughetto l’aveva fatto (opporsi in armi ai tedeschi) è perrchè aveva respirato aria di “libertà” in famiglia.

Ughetto sarà ricordato anche il 5, giorno della sua morte, e il 7 (vedi il manifesto qua sotto).

Resta ora un grosso problema aperto: Ughetto è ricordato da alcune iniziative sparse per la città, una viuzza a Casal Bernocchi (intitolata ai tempi di Darida sindaco dc), una lapide al Parco Nemorense (messa una dozzina di anni fa sotto Veltroni sindaco), un giardino a Vescovio che gli dovrebbe essere intitolato, una sezione dell’Anpi (Istituto superiore di sanità) dedicata a lui, un libro (di felice Cipriani) che lo ricorda, un sito web nel suo nome.

Cosa manca, signor sindaco? Qualcosa di cittadino, di globale che lo onori. Cosa?

Ad esempio perché non intitolargli una scuola.

Scuola Ugo Forno.

Suona bene.

Su coraggio, sindaco Marino, si può fare…

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