Informazioni che faticano a trovare spazio

Problema per il Csm e chi lo presiede (Mattarella): se per un furto di 4,07 euro in wurstel i giudici condannano un barbone a 6 mesi di carcere, quanto sarò dato a lorsignori che rubano milioni di euro?

La notizia è delirante in sé, data l’epoca e quant’altro ci circonda.

La notizia: barbone ruba wurstel e un pezzo di formaggio, valore 4,07 euro, gli infliggono sei mese di carcere e 160 euro di multa. Succede a Genova, giudici davvero inflessibili che non arretrano neanche a una richiesta depenalizzante del Pm. No il barbone dell’est europa che dice “avevo fame” deve pagare.

Facciamo allora due conti: se per 4,07 euro un poveraccio viene condannato a 6 mesi (a proposito dove troverà il barbone i 160 euro?) la domanda è quanto dovrebbero prendere di condanna quelli che rubano milioni e addirittura miliardi di euro? Quanto?

Se un euro rubato vale 45 giorni di carcere chi ha rubato un milione di euro (robetta ai tempi di mafia capitale e dintorni) dovrebbe essere condannato a 45 milioni di giorni di carcere, cioè a 123.286 anni…

Ma anche se uno rubasse 1000 euro la pena dovrebbe essere di anni 123, che è comunque di fatto superiore a quattro, cinque ergastoli.

Ricordo solo a titolo di promemoria che ogni anno in Italia abbiamo 120 miliardi di evasione fiscale, 60 miliardi di corruzione, e 350 miliardi di economia per così dire sommersa…(cifre dal buon libro di Nunzia Penelope).

Si ha un bel dire infine che si devono rispettare le sentenze. E gli esseri umani, per di più affamati, allora?
Ecco da repubblica.it del 12 febbraio:

Genova, sei mesi di condanna per un furto di quattro euro

Sei mesi per il furto di un pezzo di formaggio e una confezione di wurstel che costavano 4 euro, 4 euro e 7 centesimi per la precisione. Giudici inflessibili contro un senzatetto che 4 anni fa rubò qualcosa da mangiare in un supermercato genovese.

L’accusa aveva chiesto di ‘attenuare’ il reato, derubricarlo in tentativo di furto spinto dalla necessità e condannare l’uomo, un ucraino di 30 anni, ad una multa di 100 euro.

Ma i giudici della Corte d’appello hanno confermato la pena, già inflitta in primo grado, a sei mesi di reclusione, con la condizionale, e una multa di 160 euro.

Lo scorso gennaio, per un fatto analogo, il gip aveva disposto l’imputazione coatta per un genovese di 28 anni accusato di avere rubato una scatola di cioccolatini in un supermercato per un valore di 8 euro. Anche in questo caso il procuratore avrebbe “graziato” il ladruncolo valutando la lieve entità del danno e chiedendo l’archiviazione, ma il giudice aveva accolto l’opposizione dei legali del supermercato.

I furti di prodotti alimentari nei supermercati sono aumentati del 15% negli ultimi due anni. Non sono più furti su commissione come accadeva un tempo. Non spariscono più liquori o lamette, ma prosciutto, formaggio, anche pane. E’ la fame che spinge molti a depredare gli scaffali dei supermercati alimentari.

L’emergenza senzatetto continua a crescere. Sono un migliaio a Genova coloro che, ogni notte, si arrangiano tra dormitori comuni o baracche. La comunità di Sant’Egidio, che agli anziani senza casa dedica buona parte del suo impegno, ha realizzato un censimento dei clochard. Soprattutto è gente che viene dall’Est Europa, ma ci sono anche maghrebini, dell’America latina e, infine, italiani. Circa 300 frequentano i dormitori comuni; duecento sono i rom; 350 quelli che riposano in baracche o sui marciapiedi, e altri 150 sono i cosiddetti gli ‘irraggiungibili’, abbandonati a se stessi, che neppure si fanno avvicinare dai volontari.

Repubblica, 12.2.15

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