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Querele temerarie: finalmente risarcimento per un giornalista dell’Unione Sarda per gli articoli su Salto di Quirra

Querele temerarie: sono chiamate così quelle querele per diffamazione palesemente infondate che comunque in genere si risolvono con l’archiviazione, ma che intanto hanno costretto i giornalisti querelati a dover seguire tutto l’iter giudiziario e a farsi carico (con i loro editori, quando ci sono editori) delle spese legali.

E’ una delle grandi anomalie della legge sulla diffamazione, che a differenza di altri paesi (Inghilterra in testa) non punisce le querele temerarie.

Salvo quando un giudice, come nel caso segnalato dai cronisti sardi, non decide di condannare al risarcimento chi ha promosso la querela.

E’ quanto è appena successo (una vera rarità) a Milano.

COMUNICATO UNCI- Gruppo Cronisti sardi

Finalmente una sentenza che punisce le liti temerarie, le cause intentate contro i giornalisti al solo scopo di intimidirli. Nei giorni scorsi il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza importantissima in materia di diritto di cronaca: un giornalista de L’Unione sarda, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, e il direttore del quotidiano sardo saranno risarciti da una società che chiedeva centinaia di migliaia di euro di risarcimento per articoli legati all’inchiesta sul caso Quirra, una vicenda di inquinamento ambientale legata alle esercitazioni nel poligono militare. L’Unci esprime grande soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Milano. Da tempo l’Unione cronisti avverte sulla pericolosità delle cause civili intentate al solo scopo di mettere il bavaglio alla stampa.

Maria Francesca Chiappe (coordinatore gruppo cronisti sardi)

Guido Columba (presidente Unci)


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