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La fuga con la cassa. Dai 421 mila dollari di Seniga ai 13 milioni di Lusi…Ma cosa c’è dietro?

Scappare con la cassa? Eravamo rimasti per anni a Giulio Seniga, che – diceva la versione “comunista” – era fuggito coni soldi in Svizzera nel lontano 1954. Dietro Seniga c’era però allora, aldilà delle bruitali calunnie togliattiane, qualcos’altro. Con Lusi & Co. la differenza c’è ed è piuttosto chiara: il  senatore Lusi, rispetto ai precedenti, ci ha comprato casa e chissà cos’altro ancora ad uso personale. Certo, il sospetto è che questa casa di Lusi sia in realtà servita da rimborso per distribuzioni di soldi agli ex Margherita (approdati nel Pd ma soprattutto nell’Api di Rutelli).
Torniamo allora a Giulio Seniga. Accusato per anni di essere scappato in Svizzera con la cassa del Partito Comunista si mantenne molto sobriamente in una casa in affitto (via Farini, 40, Milano). In realtà Seniga scappando con i soldi segnava uno scontro molto forte interno al partito: non ne condivideva la linea togliattiana e prima di diventare socialista avrebbe dato vita a una attività editoriale sotto l’insegna di Azione Comune.E lì sono finiti, si presume, i soldi “asportati” dal partito.

Per anni a sinistra Seniga è stato sinonimo di uno che scappa col malloppo del partito. Intanto non era un gran malloppo, anche se all’epoca era qualcosa di significativo: secondo il figlio Martino che per Biblioteca Franco Serantini ha pubblicato recentemente “Credevo nel partito”, sarebbero stati 421.000 dollari. A rivelarglielo è stato infatti Carlo Feltrinelli in “Senior Service”, saputolo dal padre Gian Giacomo.

Comunque sia con quei soldi Seniga non si arricchì di certo, ma li usò per la sua attività politica tesa a suggerire un ritorno di linea proletaria al Pci. Prova ne è – ricorda il figlio Martino – che Seniga viveva autoamministrandosi con uno stipendio da operaio e con la famiglia in una casa modesta a via Farini a Milano. Lusi invece ha puntato a un appartamento molto chic (così si dice) in via Monserrato a Roma. Tutti ora cascano dalle nuvole, nell’ex Margherita. Eppure la casa Lusi  l’avrebbe comprata da Giuseppe L’Abbate che è uno del consiglio di amministrazione del quotidiano Europa, il giornale della corrente Margherita. Dunque è stata una compera piuttosto nota per non dire in famiglia. Anzi, diciamocelo, sembra quasi una specie di  bachich, una mancetta, si presume per  servigi svolti. Se sì, a  favore di  chi?

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