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Lucca: sotto silenzio o quasi la gravissima aggressione al partigiano Lilio Giannecchini

Apprendo dal forum “resistere” che un vecchio partigiano lucchese giace in condizioni critiche dopo unba brutale aggressione l’altra notte a Lucca. Si tratta di Lilio Giannecchini, già presidente dell’Istitutoi storico della resistenza. Ecco quanto ricevo dal forum e a seguire l’articolo della Nazione:

LUCCA. «Quello che non sono riusciti a farmi i tedeschi, me lo hanno fatto gli italiani». Le uniche parole che Lilio Giannecchini, ottantasettenne ex comandante partigiano (nome di battaglia Toscano, a capo della brigata Oreste), per trent’anni presidente dell’istituto della Resistenza, è riuscito a mormorare, con un filo di voce, all’amico Bruno Rossi che lo ha raggiunto in ospedale dopo la barbara aggressione, dopo i colpi ripetuti di bastone sulla testa, di cui è rimasto vittima. Poi è caduto in stato confusionale.

Sono le venti circa di domenica sera quando Giannecchini rientra alla Casa del clero in via San Nicolao, duecento metri in linea d’aria da via Fillungo, un edificio dove vivono sacerdoti anziani e altri ospiti. Giannecchini è uno di loro. Appena varcato l’ingresso del cortile interno dove si affaccia l’edificio si accorge di una presenza. Sono frazioni di secondo: riesce a intravedere un giovane, non molto alto, che gli dice qualcosa, forse lo insulta, e poi sente solo i colpi. Tanti, ripetuti, vergati a tutta forza sul volto, sulla testa, sul collo e sulla bocca. Una scarica che sembra non finire mai.

Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Campo di Marte, Giannecchini viene sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Ha i denti inferiori completamente spezzati, quattro ferite da taglio sulla testa oltre ad altre ferite minore lacero-contuse. Ma soprattutto la Tac evidenzia un ematoma cerebrale nella zona frontale destra, e per questo Giannecchini viene trasportato nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Cisanello.

Una vicenda sulla quale pesano interrogativi. E cioè se l’aggressione sia stata dettata da unici scopi di rapina o se nasca anche da motivazioni di carattere politico. «Da tempo Lilio vive in un clima ostile – si sfoga l’amico Bruno -, mi ha raccontato di essere stato più volte deriso. E non si è mai ripreso dalla brutta vicenda che lo vide suo malgrado protagonista, quando fu accusato di avere inopportunamente usato il suo ruolo di presidente dell’istituto della Resistenza e per questo sollevato dall’incarico. Anche se poi il giudice lo ha assolto con formula piena». Secondo gli accertamenti dei medici del Campo di Marte, le condizioni di Giannecchini sarebbero gravi anche se non tali, al momento, da pregiudicare la vita.

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Parole di condanna arrivano anche dal presidente della provincia: “Voglio esprimere – dichiara  Stefano Baccelli- la mia solidarietà e vicinanza al partigiano ed ex direttore dell’Istituto storico della Resistenza Lilio Giannecchini e la piu’ ferma condanna della grave aggressione di cui e’ stato vittima. A Lilio Giannecchini auguro la più pronta guarigione, auspicando che venga presto fatta chiarezza sull’accaduto, individuando le cause ed i responsabili di questo vile gesto, un atto barbaro e feroce, ma anche un episodio che scuote le nostre coscienze e il nostro vivere civile.”

E questo è l’articolo della “Nazione” del 23.12.12:

Lucca, 23 dicembre 2012 – Stava rientrando intorno alle 20 alla Casa del Clero in via San Nicolao, dove è ospite da qualche tempo. All’improvviso due figure sono sbucate dal buio del cortile e l’hanno preso a calci e pugni. Forse uno dei due individui, descritti come giovani, era armato di bastone. Lilio Giannecchini è caduto a terra tramortito e in una maschera di sangue. Ha perso anche due denti. I due aggressori gli hanno portato via un marsupio contenente pochi soldi ed effetti personali. Giannecchini, per trent’anni direttore dell’Istituto Storico della Resistenza, è stato ricoverato in ospedale e sottoposto a Tac. Alcuni amici sono accorsi in ospedale per sincerarsi delle sue condizioni. L’hanno trovato malconcio e in stato confusionale. Misteriose le ragioni dell’aggressione anche perché l’ex partigiano non ha disponibilità economiche né beni che possano spiegare una rapina tanto brutale. A tarda sera è stato quindi trasferito all’ospedale di Cisanello per un ematoma cerebrale evidenziato dagli esami. Non sarebbe comunque in pericolo di vita.

Sul drammatico episodio interviene con una nota il presidente dell’Istituto storico per la Resistenza e l’Età contemporanea in provincia di Lucca, prof. Stefano Bucciarelli. “Apprendiamo con viva preoccupazione dell’aggressione subita da Lilio Giannecchini, già Direttore di questo Istituto, e intendiamo esprimergli la nostra solidarietà e i nostri auguri di pronta e piena guarigione. Auspichiamo che siano indagate a fondo le eventuali matrici politiche dell’episodio e che comunque sia fatta piena chiarezza sul grave accaduto”.

“Voglio esprimere tutta la mia vicinanza al partigiano Lilio Giannecchini e augurargli una rapida guarigione”. Sono le parole dell’onorevole Raffaella Mariani, dopo aver appreso della barbara aggressione subita da Giannecchini nella serata di domenica. “Un episodio gravissimo, che mi ha profondamente colpita e che merita la più ferma condanna, sul quale auspico si possa fare chiarezza al più presto, individuando rapidamente i responsabili”.

“Voglio esprimere – dichiara il presidente della Provincia Stefano Baccelli – la mia solidarietà e vicinanza al partigiano ed ex direttore dell’Istituto storico della Resistenza Lilio Giannecchini e la piu’ ferma condanna della grave aggressione di cui e’ stato vittima. A Lilio Giannecchini auguro la più pronta guarigione, auspicando che venga presto fatta chiarezza sull’accaduto, individuando le cause ed i responsabili di questo vile gesto, un atto barbaro e feroce, ma anche un episodio che scuote le nostre coscienze e il nostro vivere civile.”

Anche Sinistra Ecologia Libertà di Lucca, attraverso la coordinatrice Margherita Cagnoni, esprime “la sua solidarietà al partigiano Lilio Giannecchini per l’aggressione subita, e invia i suoi migliori auguri per una rapida guarigione. SEL auspica che le indagini facciano piena chiarezza sull’eventuale matrice politica dell’aggressione, in ogni caso frutto di una cultura violenta e della tensione sociale”.

Anche il professor Umberto Sereni commenta così: “A Lilio Giannecchini solidarietà e auguri di pronta guarigione. Per la carogna che l’ha aggredito la più ferma condanna, il più sdegnato disprezzo”.

“Esprimo la mia vicinanza a Lilio Giannecchini – sottolinea Pietro Fazzi – in un momento di sofferenza e manifesto la più incondizionata condanna per un gesto violento ed inumano, da perseguire per se stesso e per tutti”.

PAOLO PACINI

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