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Trenta pietre d’inciampo a Roma per ricordare i deportati

Sono lucenti e gialli, sampietrini speciali. In tedesco, visto che sono nati lì, stolpersteine, pietre d’inciampo. Il 28 gennaio, nelle ore della Giornata della Memoria, compariranno anche a Roma e serviranno per ricordare deportati razziali, politici, militari e per lavori coatti. Vittime del nazifascismo. I primi compaiono in sei circoscrizioni (I, II, VI, IX, XVI e XVII), quelle che hanno aderito al progetto ideato dall’artista tedesco Günter Demnig e curato da Adachiara Zevi, con un vasto sostegno che include il Museo di via Tasso, l’Aassociazione dei deportati Aned, quella degli ex internati militari Anei, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, più il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma. Il progetto prevede l’installazione di trenta sampietrini gialli dieci centimetri per dieci, nei marciapiedi prospicienti le abitazioni di deportati. A porre le pietre lo stesso Günter Demnig. Le prime dunque in viale Giulio Cesare per ricordare 12 carabinieri deportati, in piazza Pilo per la famiglia di Piero Terracina, in via Romanello da Forlì, via Giovenale e via Ascoli Piceno per tre deportati della razzia del 4 gennaio ’44 al Pigneto Atzori, Nuccitelli, Persiani. E ancora altrre tre pietre in via Flaminia 21, via Reginella 2 e via Taranto 178.
L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti si scontrò con la netta obiezione di un’anziana negazionista: a Colonia non ci sarebbero mai stati rom. Da quel momento Demnig decise di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, rom, omosessuali. Le prime Stolpersteine sono state installate a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono state posizionate diecimila in diverse città tedesche ed europee. Rappresentano un segno concreto e tangibile ma discreto e antimonumentale, a conferma che la memoria deve costituire parte integrante della vita quotidiana. L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe chi passa a Le prime Stolpersteine sono state installate a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono state distribuite ben 10.000 in diverse città tedesche ed europee.
interrogarsi su quella diversità e agli attuali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data.
Paolo Brogi
(pubblicato su Il corriere della sera del 24.1.2010)

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