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Lettera aperta della scrittrice Ippolita Avalli alla Bonino: Emma, non punirti negandoti la tv

Da Ippolita Avalli ricevo questa lettera aperta ad Emma Bonino.
Lettera aperta a Emma Bonino
Cara Emma,
non sono iscritta al Partito Radicale né a nessun altro partito, anche se vado regolarmente a votare e, come scrittrice e artista non posso che votare a sinistra. Ma stavolta ritengo doveroso prendere posizione pubblicamente, perché mi sembra un segno importante e positivo che tu abbia deciso di scendere in campo per governare il Lazio, la mia regione. Lo faccio per diversi motivi. Il primo perché conosco il tuo pensiero e il tuo operato: sei una persona limpida, prima che un limpido politico, non hai mai avuto paura di metterci la faccia, ti sei sempre schierata per la legalità e la trasparenza, in difesa delle parti sociali deboli e poco ascoltate, valori laici, così  profondamente umani nella loro sostanza, da collimare con quelli più autenticamente cristiani – e ciò dovrebbe tranquillizzare i cattolici moderati e convincerli a votarti. La tua lunga esperienza in ambito europeo ti dà una visione più ampia e dinamica della cosa pubblica, inoltre sei una donna, quindi vicina ai temi pratici ed essenziali della vita, con un grande senso della giustizia (qualità basica, secondo me, per chi fa il tuo mestiere) e senza peli sulla lingua. Insomma, mi ispiri grande fiducia, sei la persona giusta nel posto giusto, per questo ti voterò e farò quanto posso perché altri ti votino. Tuttavia, guardando il tuo filmato sul sito radicale non ho potuto trattenere la preoccupazione. Con veemenza difendi il diritto di aver detto no a Porta a Porta e Anno Zero perché da otto mesi non hanno invitato un solo radicale a parlare delle questioni importanti del Paese. Scusa, ma secondo me è sbagliato. Scusa se te lo dico, ma dietro la vocazione alla minoranza dei tuoi compagni di Partito ho  sempre sentito puzza di snobismo intellettuale. Sarebbe un errore imperdonabile se stavolta ne restassi prigioniera. Stavolta non corri per i  radicali ma per tutti i cittadini che vivono in questa regione,  per salvaguardare gli interessi di tutta una collettività.  Se TUTTI, proprio TUTTI, non solo chi vive nella regione Lazio, come tieni a precisare nel tuo blog, possono (e devono, dico io) votarti, devi essere presente,  far sentire forte e chiara la tua voce. Noi cittadini  dobbiamo sapere come intendi governarci perché alla fine è su un programma convincente, oltre che per la garanzia della tua figura, che ti sceglieremo. Non c’è molto tempo e questa è un’occasione che non si può perdere. Dicono che la tua avversaria disponga di un budget notevolissimo mentre tu puoi contare solo sul tuo carisma e sulla forza e l’impegno dei cittadini che ti sostengono: niente di nuovo sotto il sole, conosciamo da tempo l’arroganza e il nulla morale e umano di chi  fa abitualmente uso della cosa pubblica per scopi privati e personali, investendo capitali che ritornano raddoppiati o triplicati, per questo li manderemmo volentieri a casa. Intanto però, mentre tu “punisci” negandoti le tv e i giornali per averti messa all’angolo negli ultimi otto mesi come radicale (e fatto passare sotto silenzio la vibrante protesta di Marco Pannella), la tua antagonista imperversa nei vari talk show, (e c’è da giurarci che nel momento cruciale scenderà in campo al suo fianco IL “pezzo da novanta”). La rete è un mezzo di comunicazione formidabile ma non tutti usano Internet  e il potere del piccolo schermo è ancora decisivo. Se tu non appari in Tv si ha la sensazione che la tua avversaria corra da sola. Le tue ragioni, comprensibili e condivisibili dalla prospettiva radicale, possono risultare disastrose sugli esiti delle regionali. La città è sotto assedio.  Il nemico appare come un gigante e tu sei solo un Davide? Impugna la fionda, e come fece quel ragazzo prendi la mira e lancia il sasso. Solo nel momento in cui cadrà, si vedrà che la forza del gigante era molle, tremula e vuota: inconsistente.
                                                                                              Ippolita Avalli

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