Informazioni che faticano a trovare spazio

Una tesi su Valerio Verbano, venerdì a Primavalle. E ancora tanti interrogativi aperti

Una tesi sui Valerio Verbano, a trent’anni dalla sua morte in quell’agguato omicida che tre fasscisti gli fecero in casa dove erano entrati con uno stratagemma neutralizzando i genitori. Carla Verbasno, la mamma, ha rievocato quel giorno nel libro scritto a quattro mani con Alessandro Capponi e uscito da poco per Rizzoli. Ora si aggiunge anche una tesi universitaria scritta da Marco Capoccetti. Viene presentata venewdì alle 18 a Primavalle, in via Litta 2. Coordinano l’incontro Claudio Ortale e Gianni Troiani. C’è ancora molto da dire su quell’agguato, avvenuto in un palazzo abitato da funzionari ed funzionari del ministero dell’interno. Uno di loro era sulle scale quando incrociò i tre che scendevano subito dopo aver ucciso Valerio al rientro da scuola. Quel funzionario li vide in faccia, fornì i dati agli inquirenti, ci si chiedde ancora che fine abbiano fatto questi preziosi elementi che avrebbero dovuto portare a precise e non troppo difficili identificazioni. Misteri, neanche troppo oscuri, che riguardano uno dei delitti più efferati di quegli anni a Roma.

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