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Dopo le rivelazioni del Fatto: sul Tg1, la redazione, il “direttorissimo” e l’Ordine dei giornalisti

Sarebbe interessante sapere che cosa pensa la redazione del Tg1 dopo queste rivelazioni sull’inchiesta da Trani rimbalza sul  “direttorissimo” Minzolini. Oggetto, la chiusura di Annozero. E oggetto tutte le correzioni necessarie per controbilanciare le accuse al premier. Tipo gli editoriali, prontissimi del “direttorissimo”, su Spatuzza che mente. Ma quanto è bravo Minzolini a ristabilire la verità, che fonti deve avere il suddetto, che tempestività. E’ come se dovesse essere riconoscente a vita di qualcosa. Che ha combinato in vita sua per essere così disponibile e malleabile?
Già, perchè la sollecitudine di Minzolini non è solo per le ragioni del premier. Ma anche per quelle del clan Balducci dove si è mostrato, dimostrano impietosamente le intercettazioini, così vigilmente attento alla carriera dei figli attori degli attuali inquisiti. E dove non ce n’è solo per lui ma anche per il “bravissimo” Mollica, che queste cose – dice Minzolini – le fa bene.
Ecco, per una redazione che appena ha potuto ha sparato a pallettoni sulla Busi, rea di essere andata all’Aquila e di aver detto che forse quel disastro non era stato ben descritto dai suoi colleghi che l’avevano preceduta, e si è schierata col direttorissimo Minzolini, forse è venuto il momento di riposizionarsi un po’.
Ci sono state scene òpenose in questi giorni sotto la Rai: è bastato che una cittadina arrivasse con una valigia piena di firme contro il Tg1 che ha parlato di assoluzione di Berlusconi-Mills al posto di prescrizione del reato. Migliaia di firme contro queste falsificazioni. Ed ecco allora dover vedere scene miserabili come quella che ha avuto come protagonista il giovane conduttore Giorgino che incollandosi un cellulare alla tempia minacciava gli importuni delle firme di chiamare la polizia.
Infine l’Ordine dei giornalisti. Richiamato in causa in questi giorni per l’intrusione di un non iscritto alla conferenza stampa di Berlusconi – l’intruso è stato prelevato manu militari dal solertissimo ministro Larussa – ora ha di fronte a sé un bell’iscritto, invece: Augusto Minzolini. Certo che si deve aspettare il corso della giustizia, è vero. Ma perché non cominciare a convocarlo e a sentire quello che può dire?

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