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E’ partito il Cippi

È PARTITO IL CIPPI

di Davide Guadagni – Pisa

Quante volte ci siamo detti questa frase. Partivi, non ti si vedeva per mesi, e poi tornavi sempre – pieno di giocattoli – a Marina dove ci raccontavi le tue storie e ci mostravi le tue foto che ci aiutavano a capire com’era il mondo lontano da qui. Stavolta non tornerai. Ma le foto falle lo stesso che magari, quando arriviamo, riusciremo a capire anche quel posto lì.

Claudio Pitschen per tutti Cippi. Fu il primo di una generazione che, già negli anni sessanta, iniziò a girare il mondo. Non “on the road”, “on the sea”. Di questa passione fece un mestiere: marinaio. Addirittura ufficiale della Marina Svizzera. La Marina Svizzera? Un concetto surreale, ma lui partiva da un’altra Marina, quella di Pisa, che, se non ci fosse Praga, sarebbe il luogo più magico del mondo.
Questo paradosso gli diede anche una vita letteraria come personaggio in un romanzo di Athos Bigongiali: “Le ceneri del Che”, dove tutti si chiedono, come in un tormentone, se la Marina Svizzera esista e se non esiste chi è mai quell’uomo che dichiara di esserne Comandante?
Cippi segnalava i suoi spostamenti aldilà dei mari con cartoline coloratissime. Quando tornava – stava via per mesi – era una festa: “E tornato il Cippi!”. Re Magio acquatico era sempre carico di doni e di cose mai viste. Generosissimo, ci invitava nel suo sottotetto marinese – un’unica enorme stanza dove la camera conviveva con la cucina – e raccontava e mostrava; e noi, cullandoci sul suo gigantesco letto ad acqua, ascoltavamo e imparavamo.
Faccia segnata, sguardo protetto dalle sopracciglia spioventi sugli occhi vivi. Andava sempre scalzo, spengeva anche le cicche con quei piedi abusati che si erano, evidentemente, creati una propria suola. Ma la forza dei suoi racconti erano le foto. Cippi fotografava tutto e con quelle immagini sapeva trasmettere il senso delle cose che aveva incontrato. Poi arrivò la globalizzazione, le immagini arrivarono per altre vie e gli oggetti incredibili che portava si trovavano anche sui banchi dei nostri mercati.
Cippi capì: ora, che era il mondo che si muoveva, lui poteva fermarsi, lo conosceva tutto e poteva scegliersi il posto più bello. Lo scelse, Marina di Pisa, in quella casa lì, proprio di fronte al mare.

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