L’ufficio toponomastica del Comune di Roma, nella sua seduta di martedì, ha deciso di chiedere al condominio di via Principe Amedeo 2 la possibilità di apporre una lapide in memoria di uno dei luoghi più orribili delle persecuzioni nazifasciste a Roma, la pensione Oltremare.
Si tratta dei locali requisiti dalla banda Koch all’inizio del 1944 e operativi fino al 21 aprile di quell’anno. In quelle stanze all’ultimo piano del palazzo furono torturati 450 antifascisti romani.
La banda Koch è ritenuta responsabile di 44 omicidi.
Il fatto che nulla ricordi in via Principe Amedeo 2, a due passi dalla Stazione Termini, quel luogo di sofferenze costituisce una gravissima mancanza nella memoria della città.
Finora però c’era stata una certa resistenza del condominio. Del resto anche un altro condominio, quello di via Rasella, si è opposto alla lapide per ricordare i dieci residenti della strada rastrellati dai tedeschi e uccisi poi alle Fosse Ardeatine, lapidfe che oggi è stata apposta ma sul prospiciente Palazzo Barberini.
Sempre a proposito di lapidi, quella che ricorda invece il caduto delle Fosse Ardeatine Luigi Pierantoni a piazza Ledro, nel II Municipio, richiede un intervento urgengte di restauro.
Imbrattata tempo fa da scritte ingiuriose fasciste è stata ripulita dall’Ufficio decoro del Comune. Ma la sabbiatura l’ha resa praticamente illeggibile.
Analoga sorte riguarda la vicina lapide per Raffaele Zicconi, un altro martire delle Ardeatine. A sollecitare un intervento è stato oggi il figlio di Luigi Pierantoni, intervenuto nel convegno sulle Fosse Ardeaqtin e e la memoria che si è tenuto al pomeriggio presso la Casa della Memoria. Per iniziativa di Maria Grazia Lancellotti, presidente dell’Anppia, la questione lapidi verrà riproposta all’attenzione del “delegato alla memoria” del sindaco Aloemanno, Claudio Procaccia.