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La pubblicità cancella l’architettura razionalista. Oggi una protesta a piazza Bologna

DECORO URBANO

Pubblicità, i cartelloni «cancellano»
le opere di architettura razionalista

Al Foro Italico oscurato Enrico Del Debbio, a Piazza Bologna Mario Ridolfi. Martedì alle 12 un incontro

La Foresteria di Del Debbio al Foro Italico oscurata
La Foresteria di Del Debbio al Foro Italico oscurata

ROMA – Mega-impianti pubblicitari e architettura razionalista, un binomio che fa scintille. Mentre al Foro Italico una importante realizzazione di Enrico Del Debbio continua ad essere oscurata da tre mega-impianti pubblicitari di cui inutilmente è stata chiesta da tempo la rimozione, a piazza Bologna questa mattina una task-force guidata dal consigliere comunale del Pd Athos De Luca intende riproporre all’attenzione generale un caso analogo di cui è vittima la sede delle Poste opera razionalista di Mario Ridolfi.
INCONTRO – Questa mattina, martedì, alle ore 12.00, nel giardino centrale di Piazza Bologna, rappresentanti di associazioni per il decoro urbano, rappresentanti di numerosi municipi, fra gli altri l’assessore all’Ambiente del III Municipio Francesca del Bello, l’assessore all’Ambiente del XVII Municipio Roberto Tavani, il Consigliere del II Municipio Alessandro Ricci, con il Vicepresidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma Athos De Luca, terranno un incontro. In occasioni recenti il consigliere De Luca è passato direttamente all’azione, abbattendo i megaimpianti illegali. E oggi?
VINCOLO – Intanto si trascina da tempo una situazione vanamente denunciata al Foro Italico. Lì la Foresteria ideata da Del Debbio per il complesso munumentale del Foro Italico appare oscurata da tre nuovi mega-impanti. L’associazione Italia Nostra sostiene di aver segnalato, inutilmente, alla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Roma, la presenza dei tre cartelloni abusivi davanti alla Foresteria Sud al Complesso Monumentale del Foro Italico. «Vincolata dal Codice dei Beni Culturali – spiega una nota di Italia Nostra – l’opera di Del Debbio non è più visibile perché oscurata da cartelloni, Cartelloni illegali poiché il regolamento comunale impedisce l’installazione di pubblicità davanti agli elementi architettonici di pregio. E’ evidentemente solo uno dei tantissimi casi di questa proliferazione ormai fuori controllo degli impianti pubblicitari in contrasto sia con il Codice della Strada che, in questo caso, del Codice dei Beni Culturali. Rileviamo però che il Ministero dei Beni Culturali non ha provveduto a far rimuovere dal Comune di Roma i cartelloni abusivi in applicazione delle norme vigenti. Questo disinteresse per i monumenti di Roma ci preoccupa ma non ci stupisce».

Paolo Brogi
16 marzo 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA

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