Informazioni che faticano a trovare spazio

Amnesty International manifesta contro il “Piano Nomadi” di Roma

FINE-SETTIMANA DI MOBILITAZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL PER CHIEDERE LA
SOSPENSIONE E REVISIONE DEL ‘PIANO NOMADI’ DEL COMUNE DI ROMA

Sabato 17 e domenica 18 aprile, in tutt’Italia, le attiviste e gli
attivisti di Amnesty International prenderanno parte a una mobilitazione
per chiedere la sospensione e revisione del ‘Piano nomadi’ di Roma.

Agrigento, Ancona, Cagliari, Catania, Forli’, Milano, Napoli, Palermo,
Perugia, Pesaro, Piacenza, Reggio Calabria, oltre a Roma, sono solo alcune
delle citta’ in cui sara’ possibile sottoscrivere l’appello di Amnesty
International indirizzato al Sindaco e al Prefetto di Roma. L’elenco
completo e’ disponibile al seguente indirizzo:
www.amnesty.it/mobilitazione_diritti_rom_17_18_aprile

All’invio di appelli stanno prendendo parte molte altre Sezioni Nazionali
di Amnesty International. Dall’11 marzo, data in cui e’ stata lanciata
l’azione internazionale per sospendere e rivedere il ‘Piano nomadi’, sono
state raccolte oltre 62.000 firme (un decimo delle quali in Italia).

Da molto tempo i rom in Italia subiscono discriminazioni e negli ultimi
anni gli sgomberi forzati sono diventati piu’ frequenti. Con l’adozione
del ‘Piano nomadi’, che prevede la chiusura di oltre 100 campi di Roma,
migliaia di rom sono a rischio di violazioni dei diritti umani.

Il ‘Piano nomadi’ e’ il primo programma sviluppato attraverso i poteri
speciali previsti dal decreto governativo del maggio 2008, per affrontare
la cosiddetta ‘emergenza nomadi’. Avviato il 31 luglio 2009 dal Comune di
Roma e dal Prefetto di Roma, il piano spiana la strada allo sgombero
forzato di migliaia di rom e al trasferimento della maggior parte di essi,
ma non di tutti, in campi ampliati o di nuova costruzione nella periferia
di Roma.

In base al piano, 6000 rom (su 7177 residenti nei campi, secondo un
censimento considerato incompleto da piu’ parti) dovranno spostarsi in 13
campi definiti ‘villaggi’. I sette campi ‘autorizzati’ esistenti saranno
mantenuti o ampliati, mentre tre dei 14 ‘tollerati’ verranno
ristrutturati. Saranno costruiti due nuovi campi e una ‘struttura di
transito’.

Centinaia di famiglie sono gia’ state sgomberate e altre lo saranno nei
prossimi mesi. Anche se sono state effettuate alcune consultazioni nei
campi coinvolti dal ‘Piano nomadi’, gli standard internazionali sui
diritti umani richiedono che vengano consultate tutte le persone di cui e’
previsto lo sgombero. Coloro che potranno trasferirsi dovranno spostarsi
in altri campi e non in alloggi permanenti in cui molti rom vorrebbero
vivere. Molti temono che le loro prospettive d’impiego e la carriera
scolastica dei figli verranno compromesse. Ma questi sono i piu’
fortunati. Per gli altri non e’ previsto un alloggio alternativo:
lasceranno Roma o troveranno un rifugio dove potranno, fino al prossimo
sgombero.

Secondo Amnesty International il ‘Piano nomadi’, nella sua formulazione
attuale, non rispetta gli obblighi dell’Italia di garantire che non vi sia
discriminazione nei confronti di gruppi specifici ne’ segregazione in
materia di alloggio e di prevenire e non effettuare gli sgomberi forzati.
C’e’ invece bisogno di un piano che nasca da una consultazione coi rom
interessati e che mostri profondo rispetto per i loro diritti umani.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 16 aprile 2010

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Per ulteriori informazioni sulle violazioni dei diritti umani legate al
‘Piano nomadi’:
http://www.iopretendodignita.it/rom

E’ possibile firmare l’appello indirizzato al Sindaco e al Prefetto di
Roma al seguente indirizzo:
http://www.iopretendodignita.it/?q=appellorom

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