Informazioni che faticano a trovare spazio

Una lettera di uno degli arrestati di Emergency da Lashkar Gar

Così Matteo, chissà se sia Matteo Dell’Aira o Matteo Pagani, comunque uno dei due Matteo descriveva all’amica Daniela Migotto la situazione a Lashkar Gar..

“…Vergogna. E’ quella che proviamo tutti qui all’ospedale di Emergency a Lashkar Gah, Afghanistan, dopo l’inizio dell’ennesima ‘grande operazione militare’, che
ogni volta è la più grande… un profondo senso di vergogna per quello che la guerra, qualsiasi guerra, fa. Distruzione, morti, feriti.Sangue, pezzi di carne umana.Urla feroci e disperate. Non fa altro. Ma qualcuno ancora pensa che sia un buon modo per esportare ‘pace e democrazia’. In effetti la pace la stavano portando anche a Said Rahman, noto insurgent’ della zona, ma quella eterna però. Si è beccato un proiettile in pieno petto, di mattina presto, mentre era in giardino.
Non stava pattugliando la zona, non stava combattendo, non stava mirando nessuno. Said Rahman non ha nemmeno visto da dove arrivava il proiettile che ha ancora nel corpo e che gli ha sfondato il polmone di destra. Ha solo sentito un gran bruciore e poi è svenuto dal male.L’hanno trasportato in elicottero fino a Lashkar gah, gli stessi elicotteri che prima sparano, poi in ambulanza nel nostro centro chirurgico per vittime civili della guerra, abbastanza instabile ma con il suo orsacchiotto di peluche nuovo di zecca, regalo della democrazia. Sembrava avesse la gobba da tanto sangue si era raccolto nella schiena.
E’ stato operato subito, gli hanno messo due drenaggi toracici, quasi più grandi di lui.
Perché il noto ‘insurgent’ ha sette anni.
Sette.
Questa è la ‘grande operazione militare’, la più grande.
Vergogna.”

Eccio chi hanno arrestato gli afgani.

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