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19 maggio, incontro alla sala valdese sui desaparecidos dell’America Latina

America Latina, lo sterminio dei desaparecidos, una ferita ancora aperta.
Ricordando il cileno Omar Venturelli mentre si celebra in corte d’assise a Roma il processo per la sua scomparsa
19 maggio 2010, ore 17,30, Sala valdese di via Marianna Dionigi 59 (piazza Cavour)
L’Associazione 24 marzo, l’Anpi e e l’Associazione culturale lalottacontinua promuovono un incontro con la partecipazione di

Cecilia Rinaldini del Gr1 della Rai
Paz Venturelli, figlia del desaparecido Omar Venturelli
Maria Ines Bussi, nipote di Salvador Allende
Massimo Rendina, presidente dell’Anpi di Roma
Marcello Gentili, avvocato
Martin Almada, dell’Associazione americana giuristi
Victor Maturada, testimone cileno al processo Podlech
Carlos Lopez, testimone cileno al processo Podlech
Paolo Cento, di Sinistra Ecologia Libertà
Fabio Porta,  parlamentare del Pd
Paolo Brogi, giornalista
Il pastore Antonio Adamo porterà il saluto dei valdesi
Gabriel Aguilera suonerà canzoni cilene
Un incontro per ricordare una vittima dei golpisti cileni e per sapere che fine abbia fatto nell’ottobre del 1973 Omar Venturelli, di 33 anni nato da una famiglia emigrata dal modenese e detenuto nel carcere di Temuco. L’incontro si tiene mentre si celebra in Corte d’assise a Roma il processo all’ex procuratore militare di Temuco, Alfonso Podlech, sotto la cui giurisdizione è scomparso Venturelli, che era stato arrestato dai militari golpisti nel settembre del ‘73  e di cui si sono perse notizie dal 4 ottobre di quell’anno.Le udienze mercoledì e giovedì mattina a piazzale Clodio (edificio B, primo piano, alle 9,30).
Omar Venturelli, sacerdote, poi sospeso a divinis per il suo forte impegno a fianco dei contadini mapuche contro il latifondismo, docente di pedagogia presso l’Università cattolica di Temuco e militante nel movimento “cristiani per il socialismo”, è uno dei tremila desaparecidos cileni eliminati dai golpisti della giunta Pinochet, aderente al famigerato Piano Condor che vide impegnati sullo stesso fronte di sterminio anche i militari argentini della giunta Videla e i golpisti uruguayani.
Il processo Venturelli  è un momento importante per la ricerca della verità su quegli anni terribili vissuti dal Cono Sud dell’America Latina, qualcosa che ci riguarda da vicino e che chiede una mobilitazione solidale e democratica. Il processo è anche la sede in cui la sete di giustizia di Paz Venturelli, rimasta orfana all’età di due anni e in seguito tornata in Italia, sta cercando una risposta. Una risposta non solo sua.

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