A trentacinque anni dalla morte del dittatore il franchismo ottiene una rivincita insperata in Spagna. Bloccato dal tribunale dei giudici, organo in cui i partiti politici hanno un gran potere, il giudice che aveva aperto un’inchiesta sul franchismo. Oggi la Spagna sta subendo un gravissimo contraccolpo. Sbigottito il movimento democratico, con Garzòn si sono subito schierati gli intellettuali. In corso manifestazioni per il giudice. E’ un’ora nera per la Spagna e per l’Europa. Il silenzio dei media italiani è sconfortante.
Garzòn era stato attaccato da alcune oreganizzazioni di destra, che lo accusavano di non aver voluto rispettare l’amnistia postfranchista varata nel 1977. In tutto il mondo Garzòn era conosciuto come il giudiuce che non voleva limitare la territorialità per perseguire i crimini commessi. Garzòn era il giudice che aveva tentato di processare Pinochet, che aveva goduto della protezione inglese per poter sfuggire al giudice.
Grazie a Garzòn si sta processando in Italia di fronte a una corte d’assise a Roma il procuratore militare di Temuco in Cile Alfonso Podlech che è responsabile della “scomparsa” di Omar Venturelli, un militante dei Cristiani per il socialismo arrestato nel settembre del 1973 e fatto poi scomparire nelle carceri cilene.
Mercoledì a Roma, alla sala valdese, alle 17.30 una manifestazione a sostegno del processo per il desaparecido Venturelli con la figlia Maria Paz, la nipote di Allende Maria Irene Bussi, il presidente dell’Anpi Massimo Rendina, il parlamentare Pd Fabio Porta, Paolo Cento di Sinistra Ecologia e Liberttà, i giornalisti Cecilia Rinaldini e Paolo Brogi, i testimoni cileni Victor Maturada e Carlos Lopez che compariranno al mattino in udienza del processo Podlech a Piazzale Clodio, Edificio B, I piano, corte di assise.
Mobilitiamoci per n on far passare questa nuova ondata di insabbiamento della verita.
La rivincita del mostro franchista. Garzòn ha permesso un processo sui desaparecidos in corso in Italia
