Da il Fatto:
Si era “svenata” per protestare contro l’Asl 1 di Napoli che non le pagava il salario. Mariarca Terracciano, infermiera di 45 anni, madre di due bimbi, è morta ieri, dopo tre giorni di agonia. Per protesta, il 30 aprile aveva iniziato a togliersi 15 centilitri di sangue al giorno, sdraiata su una barella dell’ospedale per cui lavorava. “Sono una dipendente del San Paolo – aveva detto nel video dell’emittente locale Julie Italia, pubblicato anche su YouTube – e ho deciso di salassarmi fino a quando non verrà accreditato il mio stipendio. Stanno giocando sulla pelle e la salute di tutti quanti”. I prelievi sono andati avanti per tre giorni, poi i soldi sono arrivati. Ma lunedì 10 maggio Mariarca è svenuta in corsia, è entrata in coma e si è spenta dopo tre giorni in rianimazione. I suoi organi verranno donati, mentre un’autopsia farà luce sulle cause del decesso.
Per l’ematologo Bruno Zuccarelli, “a meno che la signora non avesse condizioni cliniche già compromesse, i prelievi non avrebbero dovuto avere conseguenze. Purtroppo la protesta della signora è la punta di un iceberg, la spia di quale possa essere il disagio di una famiglia, magari monoreddito, che si trova a dover affrontare scadenze e pagamenti”. Secondo Saverio Annunziata, del Sindacato medici italiani, la tragedia “è sintomo della sofferenza inflitta al cittadino come conseguenza dello sperpero nella sanità”.