Informazioni che faticano a trovare spazio

Museo di via Tasso, ci risiamo

Tagliare chi fa risparmiare lo Stato 
C I   R I S I A M O ! 
Crisi finanziaria e Museo storico della Liberazione 
Roma 26 maggio 2010 – Di fronte alla notizia che il finanziamento dello Stato al Museo storico della Liberazione (Via Tasso 145) verrà ridotto o abolito, il presidente di esso, prof. Antonio Parisella ha rilasciato la dichiarazione che segue. 
     Puntuale, come in ogni occasione in cui si debbono effettuare manovre di risanamento delle finanze dello Stato, anche oggi è arrivata la notizia di chiusura del Museo storico della Liberazione. Perché – senza mezzi termini – l’abolizione del contributo statale (oggi € 50.000,00) che in base alla legge 14 aprile 1957, n. 277 dovrebbe garantire il funzionamento del Museo o una sua ulteriore riduzione significherebbe togliere al Museo l’aria per respirare. Esso, infatti, corrisponde al valore nominale del contributo di £ 100.000.000 dell’anno 2000, ma quanto a valore reale e di potere d’acquisto ne rappresenta circa la metà, cioè £ 50.000.000. Da allora, le spese di funzionamento del Museo sono cresciute per le nuove necessità per le nuove acquisizioni per il Museo di due unità immobiliari da parte dello Stato (condominio, energia, manutenzione, ecc.) e per le ripercussioni sull’uso della crescita da 7.000-8.000 a 12.000-13.000 dei visitatori annui (pulizie, materiali informativi, servizi vari, ecc.).
     Privare il Museo di un suo bilancio autonomo e porlo alle dipendenze di un qualsiasi ufficio statale significherebbe far venir meno quella flessibilità che esso ha mantenuto finora per far fronte alle esigenze più diverse di cittadini e studenti e lo stimolo alla promozione di quel volontariato che gli ha permesso finora di raddoppiare lo sviluppo delle attività senza incrementare le spese.
      Nel luglio 2008 – in circostanze analoghe – credevamo infatti di aver dimostrato a sufficienza che riuscivamo ad andare avanti grazie al lavoro volontario gratuito di una ventina di collaboratori (a partire dal presidente) e, limitatamente, a svilupparci grazie a contributi volontari di ragazzi delle scuole, amici, visitatori (non solo romani e non solo italiani). Allora l’emendamento al “decreto tagliaenti” approvato in commissione parlamentare all’unanimità fu accettato dal governo (quindi fatto proprio anche dal Presidente del Consiglio) ed entrò nel maxiemendamento.
      Qualche giorno fa abbiamo richiesto al Ministero per i beni e le attività culturali di rimborsarci spese anticipate da Museo, ma di pertinenza dello Stato (alcune già dal 2001 !) e di metterci a disposizione una seconda unità di personale impiegatizio (così come previsto dall’art. 9 della legge istitutiva) o di fornirci i mezzi e autorizzarci ad assumerla noi. Inoltre, abbiamo richiesto alla Regione Lazio e al Comune di Roma, alla Provincia di Roma e alla Camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato di Roma – secondo il principio di sussidiarietà solidale – di concorrere con lo Stato a far fronte alle nostre necessità (secondo quanto prevede l’art 3 della legge istitutiva).
      Questa situazione di nuova emergenza ci pone nella necessità di fare appello a tutti, dalle massime istituzioni della Repubblica al più piccolo Comune che abbia avuto caduti nella Resistenza e nelle stragi nazifasciste, dai parlamentari nazionali ed europei agli eletti ed elette nelle assemblee regionale, provinciali, comunali e municipali di Roma e del Lazio, dai Magnifici Rettori delle Università ai Presidenti delle altre istituzioni di cultura, dai presidenti e segretari generali delle grandi associazioni rappresentative (partigiane, sindacali, culturali, di categorie produttive, ecc…) alle Fondazioni bancarie e agli istituti di credito popolare, ad uomini e donne della cultura e dello spettacolo, a tutte quelle donne e a tutti quegli uomini che – in Italia e fuori d’Italia – ci conoscono, ci apprezzano, ci hanno fatto visita e ci onorano della loro amicizia. Non ci facciano mancare il loro sostegno con dichiarazioni ed atti concreti. Non c’è solo da far modificare i provvedimenti, c’è da garantirci i mezzi di sussistenza per poter riprendere l’attività dopo la chiusura estiva.
      Sul problema delle ripercussioni della crisi finanziaria sul Museo, sulle necessità e sulle prospettive del Museo, , il presidente terrà una 
CONFERENZA STAMPA
nei locali del Museo, Via Tasso 145
venerdì  28 maggio alle ore 10,30 
Testate e giornalisti sono invitati ad accreditarsi scrivendo a

info@museoliberazione.it

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