Una monaca tibetana scrive quel che pensa della situazione
mercoledì, 11 Agosto, 2010Caro Paolo Brogi, ho dovuto aspettare a scriverti finché non ho capito che cosa, in effetti, mi bloccava – nonostante il tuo invito mi abbia praticamente commosso, perché mi è parso che provenisse da tutti i miei compagni non di 40 anni fa, ma di moltissime vite…
E’ che in questi ultimi anni – in cui la situazione sociale, politica, ambientale e anche individuale di intere civiltà sta esplodendo, anni in cui si è visto non esserci fondo alla nostra italiana capacità di sopportare l’assurdo e anzi di sguazzarci dentro fino all’annegamento, anni di genocidi – (dal Tibet in là per intenderci) e di mostruosi compromessi per mantenere l’indifferenza – “io”, cioè quell’unità funzionale di attività psicosensomotorie di cui nessun altro è responsabile tranne me, questo io-Cristiana insomma, si sente meglio di come non sia mai stato.
Attiva, fortunata, comunicativa, affettuosa e finalmente libera di palesare il mio caratteraccio perché se non piaccio agli altri non conta, l’importante è poterli amare costruttivamente e i modi si trovano sempre.
Proprio perché la sofferenza mia e altrui mi fa male, la mia energia di liberazione aumenta (al contrario delle mie capacità d’acquisto, dei miei diritti culturali, sanitari ecc., ma questo non basta a inclinare negativamente la bilancia del mio umore) e non mi sento sola, perché vedo quanti altri lavorano nello stesso modo anche se non siamo precisamente “insieme”.
Ma i risultati collettivi com’è noto non si vedono, e quindi faccio fatica a pensare di avere qualcosa da dire sull’argomento sociale e forse tante persone si trovano nella mia stessa condizione.
Abbiamo tenuto Berlusconi lo stesso durante questi anni di nostra attività gioiosa e, sicuramente, condivisa con più persone di quanto noi stessi possiamo sapere; non siamo stati minimamente in grado di produrre una sinistra onesta e…realmente esistente.
Il Tibet è ormai distrutto dall’interno dalla massiccia esportazione di etnie Han, quando non era stato possibile distruggerlo con assassinii di massa, torture e lager.
Gli immigrati extracomunitari in Europa e in America sono ormai i nostri schiavi.
Le ingiustizie, le ruberie, la distruttività e la volgarità culturale crescono a livello esponenziale e, pare, del tutto inarrestabile.
Siamo in ginocchio sotto le minacce del fondamentalismo islamico.
Insomma, una potrebbe pensare di trovarsi in una contraddizione irriferibile: più vedo che le cose stanno avvicinandosi a un livello di gravità senza ritorno, più migliora la mia “qualità interna di vita”.
Dice uno dei miei Lama: “if you want to be happy, cherish others” e questo è fin troppo sperimentalmente verificato, ma di queste cose si dovrebbe forse tacere? Oppure no? Oppure un outing di molti su un argomento di questo genere porterebbe a molte inedite, auspicabilissime conseguenze?
Ciò premesso, ti cito un brano troppo interessante dal libro di una donna occidentale che insegna buddhismo nel lignaggio tibetano, in America:
“Nutrire, sfamare i demoni anziché combatterli può sembrare in contraddizione con l’approccio occidentale convenzionale verso ciò che ci aggredisce, ma finisce per rivelarsi un sentiero notevolmente efficace per la liberazione. […] nel mondo attuale, soffriamo di insuperabili livelli di lotta esteriore ed interiore, e ci ritroviamo sempre più schierati politicamente e spiritualmente. Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma, di un nuovo approccio al conflitto; la strategia di Machig [Machig Labdron, una yogini tibetana del 1055] di nutrire anziché combattere i nemici interni ed esterni ci offre, come risoluzione del conflitto, un sentiero rivoluzionario che favorisce l’integrazione e la pace. […] I sistemi religiosi che istituiscono campi di battaglia internamente ed esternamente, hanno creato un’esperienza polarizzata sia a livello interno che nel mondo sempre più terrorizzante in cui viviamo. Non importa quanti demoni cerchiamo di distruggere, al loro posto ne sorgerà un numero ancora maggiore: non conta quanti terroristi uccidiamo, molti altri ingrosseranno le loro file. Per poter essere efficaci abbiamo bisogno di un nuovo modello, basato sulla compassione, l’inclusione e il dialogo. Questo approccio ha delle implicazioni incredibili personali e collettive. […]
Un demone collettivo può diventare una forza furibonda, in cui gli individui agiscono come cellule del corpo di un demone. Le persone non sanno nemmeno come abbiano collaborato a creare il mostro, che può compiere genocidi e altri orrori normalmente inimmaginabili. […] Quando prendiamo in considerazione la sfida di comprendere i demoni collettivi e come funzionano, è importante per noi ricordare che l’unico modo di fermare i demoni collettivi è diventare consapevoli dei nostri. Offrite compassione, e anche il più feroce dei demoni può diventare il più grande degli alleati.”
Lei cita diversi esempi storici e si possono trovare nel libro Nutri i tuoi demoni, di Tsultrim Allione, Mondadori.
Con affetto e preghiere
Cristiana Ciampa Tsomo
- Appuntamenti (45)
- Best (136)
- Cultura (95)
- Fotografia (26)
- Internet-Media (108)
- Lettere (20)
- Libri (25)
- Mondo (2.247)
- Ndrangheta (4)
- Politica (192)
- Società (3.530)
-
andrea
Flavia Perina in questa prosa che filtra cose a lei scomode (Elena Pacinelli) e amplifica particolari insignificanti (presnuto gramscianesimo della… -
Alessandro Londero
Salve, se Paolo Brogi avesse richiamato magari avrebbe potuto avere più info di quel viaggio. Ora che l’ONU ha fatto… -
Geneva
Hi there to every body, it's my first visit of this blog; this webpage consists of awesome and in fact…
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Maggio 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Settembre 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Giugno 2019
- Maggio 2019
- Aprile 2019
- Marzo 2019
- Gennaio 2019
- Novembre 2018
- Ottobre 2018
- Settembre 2018
- Agosto 2018
- Giugno 2018
- Maggio 2018
- Marzo 2018
- Febbraio 2018
- Gennaio 2018
- Novembre 2017
- Ottobre 2017
- Maggio 2017
- Aprile 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Gennaio 2017
- Dicembre 2016
- Novembre 2016
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Febbraio 2016
- Gennaio 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Agosto 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Agosto 2012
- Luglio 2012
- Giugno 2012
- Maggio 2012
- Aprile 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
- Gennaio 2012
- Dicembre 2011
- Novembre 2011
- Ottobre 2011
- Settembre 2011
- Agosto 2011
- Luglio 2011
- Giugno 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2011
- Gennaio 2011
- Dicembre 2010
- Novembre 2010
- Ottobre 2010
- Settembre 2010
- Agosto 2010
- Luglio 2010
- Giugno 2010
- Maggio 2010
- Aprile 2010
- Marzo 2010
- Febbraio 2010
- Gennaio 2010