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Un veliero verso Gaza. Con ebrei a bordo e un sopravvissuto all”Olocausto

Una nave, con a bordo una decina di attivisti ebrei provenienti da Israele, Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna, ha lasciato ieri il porto di Famagosta, nel nord di Cipro, diretta nella Striscia di Gaza, con la speranza di violare simbolicamente l’embargo israeliano. Richard Kuper, uno degli organizzatori del gruppo britannico «Jews for Justice for Palestinians», ha precisato che uno degli obiettivi dell’iniziativa è mostrare che non tutti gli ebrei approvano la politica israeliana verso i palestinesi. Kuper ha poi precisato che la nave non opporrà alcuna resistenza alle autorità israeliane. La nave trasporta giocattoli per bambini, materiale sanitario e altri aiuti per gli abitanti della Striscia di Gaza.

A bordo dell’imbarcazione che si chiama Irene e batte bandiera britannica, c’è anche un sopravvissuto all’Olocausto, Reuven Moshkovitz, di 82 anni. «È un dovere sacro per me, come sopravvissuto all’Olocausto – ha detto – quello di protestare contro la persecuzione, l’oppressione e la carcerazione del popolo di Gaza, compresi 800.000 bambini». Tra i partecipanti alla missione vi è pure Rami Elhan, un israeliano che ha perso la figlia in un attentato suicida in un centro commerciale a Gerusalemme nel 1997. La traversata dovrebbe durare 36 ore. La missione arriva quasi quattro mesi dopo che i commando israeliani hanno bloccato la «Peace Flottila» e che nove attivisti sono rimasti uccisi negli scontri scoppiati a bordo di una nave turca.

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