Informazioni che faticano a trovare spazio

Kesserling ordina, Guglielmo Gatti disubbidisce

Durante l’occupazione tedesca della città di Roma il maresciallo Kesserling vietò l’ascolto delle radio nemiche e antifasciste. Sui muri della città e negli uffici fu appesa l’ordinanza numero. Al Governatorato di Roma un impiegato prese il manifesto, lo portò a casa e per disubbidienza esplicita ne usò il retro come spazio su cui appuntare giorno dopo giorno i passi dell’avanzata degli Alleati. Ora il documento entra a far parte dell’archivio del Museo di via Tasso. Ecco l’articolo che ho pubblicato sul Corriere della Sera di oggi:

RESISTENZA

1943-44 , la liberazione di Roma

arriva con le radio libere

Straordinario documento esposto al Museo di via Tasso: la cronaca dell’avanzata alleata attraverso le annotazioni di un impiegato proprio su un manifesto con l’ordinanza che vietava l’ascolto delle emittenti non tedesche

RESISTENZA

1943-44 , la liberazione di Roma
arriva con le radio libere

Straordinario documento esposto al Museo di via Tasso: la cronaca dell’avanzata alleata attraverso le annotazioni di un impiegato proprio su un manifesto con l’ordinanza che vietava l’ascolto delle emittenti non tedesche

Il manifesto che proibiva l’ascolto delle radio antitedesche

ROMA – Un grande manifesto 140 per 100. Sul davanti a caratteri cubitali una secca ordinanza tedesca, a firma del maresciallo Kesserling, che punisce l’ascolto di radio antitedesche. Sul retro, con calligrafia minuta e puntuale, il frutto della disubbidienza: le annotazioni sui fatti di quella lunga notte che va dall’autunno del ’43 al 5 giugno del ’44 con la liberazione di Roma, redatte attraverso l’ascolto di Radio Londra, la Voce dell’America, Radio Algeri e Radio Bari.

OCCUPAZIONE TEDESCA – E’ il racconto di quei mesi di occupazione tedesca a Roma e di avanzata degli Alleati raccontati in modo singolare da un impiegato del Governatorato di Roma, Guglielmo Gatti, in seguito soprintendente comunale ai monumenti. Gatti, che conta al suo attivo il recupero della navi di Nemi e quello dell’Ara Pacis, ma anche l’individuazione della Cripta Balbi, ci ha lasciato un raro documento storico che ora il figlio Gianlorenzo ha messo a disposizione del Museo di via Tasso, perché vada ad arricchirne la dotazione. Con l’occasione ne è nato anche un volumetto Ordinanza n.6, ascolto delle radio libere a Roma 1943-1944 che è disponibile presso la Casa della Memoria a Trastevere.

Le annotazioni di Guglielmo Ratti dietro al manifesto tedesco

CRONACA DELL’AVANZATA ALLEATA – La minaccia del manifesto è chiarissima: «Paragrafo numero 1: chi ascolta emissioni radiofoniche di altre stazioni che non quelle germaniche, fasciste e dei paesi occupati dalle truppe germaniche – si legge – o chi procura la possibilità di quanto sopra, viene punito con la reclusione, in casi più leggeri con la prigione e la multa o con una di queste punizioni». Sembra di vedere Guglielmo Gatti che contravvenendo al diktat usa proprio una copia di quel manifesto per annotarvi sul retro i successi dell’avanzata alleata. «Ho iniziato questi appunti per caso – scrive come premessa – una sera mentre ascoltavo le stazioni radio italiane (Bari, Napoli) e inglesi: per annotare alcune notizie presi il primo pezzo di carta che mi capitò tra le mani. Era questo: l’avevo avuto in ufficio, fra altri che mi pervengono per motivi di lavoro, e l’avevo portato in casa per ricordo e per affiggerlo presso il mio apparecchio! Segnato il primo appunto del 24 novembre, ho continuato tutte le sere ad annotare le notizie più importanti. Segno questi appunti normalmente fra le 22 e le 24, mentre sotto la finestra della stanza passano continuamente autocarri per via Merulana che si dirigono verso il Sud…Ogni tanto sorge una speranza, poi si ripiomba in ansietà e timori!». Il 24 novembre, «Tunisi, ore 21,45: Vita sconvolta a Berlino. Case di Hitler, Goebbels e Ribbentrop devastata…Bombardate Alfedena e Sant’Angelo. Affondata petroliera a Livorno…». Scorrono i giorni, il 2 dicembre: «Combattimenti a Lanciano, Casoli e Castelfrengtano». Il giorno dopo: «Avanzata dell’VIII Armata verso San Vito. Lanciano è da prendere:; oggi preso soltanto Castelfrentano». Più avantil 20 febbraio: «Ho nascosto questo foglio in un quadro per timore di perquisizioni, il terrorismo fascista è in aumento». Non mancano annotazioni come questa del 6 marzo: «Botti in zona Ostiense. Terzo allarme alle 16,27. Sempre senza acqua e senza gas. Cucinato minestra in terrazza con la legna». Fino alle notizie rosee di giugno. Il 3: «Tornata la luce, così ho saputo che la linea Kesselring èì stata sfondata». E il 4: «Alle 21.15 vedo passare sotto casa mia una camionetta americana…».

Paolo Brogi
11 ottobre 2010

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