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Preti di frontiera: don Matteo a Torre Angela, don Aniello al Trionfale

Da Scampia al Trionfale: il parroco anticamorra arriva a Roma. E quello di Sant’Egidio sceglie Torre Angela. L’articolo dal Corriere.it. (in copertina don Aniello Manganiello, nell’articolo don Matteo Zuppi)

Don Aniello e don Matteo,
preti di frontiera in periferia

Da Scampia al Trionfale: il parroco anticamorra arriva a Roma. E quello di Sant’Egidio sceglie Torre Angela

ROMA – Preti di frontiera. Don Aniello da Scampia al Trionfale. Don Matteo da Trastevere a Torre Angela. Si incrociano a Roma le storie di due sacerdoti da anni in prima linea, che hanno scelto di stare in mezzo alla gente e ai grandi problemi della vita. E due parrocchie, San Giuseppe al Trionfale e San Simone e Giuda Taddeo sulla Casilina, conoscono nuova vita. Sono arrivati il prete anticamorra e il prete di Sant’Egidio. Ma tutti e due non hanno dimenticato i loro posti, dove tornano appena possono.

L’ultima messa di don Aniello a Scampia (Fotogramma)

DA SCAMPIA – Quando hanno annunciato a Scampia che don Aniello Manganiello, prete anticamorra da 16 anni in trincea in uno dei posti più devastati del napoletano, veniva trasferito a Roma, un migliaio di parrocchiani sono scesi in piazza. Lui nell’omelia di congedo ha ricordato: «E’ stato un dono del Signore lottare al fianco dei disperati di questo territorio dimenticato dalle istituzioni». Don Aniello che nelle sue precedenti esternazioni aveva criticato anche Berlusconi ha aggiunto: «Obbedisco con la ragione ma non col cuore… vado a Roma con una grande ferita nell’animo». L’hanno poi salutato con mortaretti, fuochi d’artificio, cartelli con scritto «santo subito». Poi arrivato al Trionfale in via Bernardino Telesio don Aniello ha ritrovato subito il vecchio oratorio in cui in passato aveva speso undici anni di attività. «E lì ho riconosciuto in mezzo alle famiglie i problemi che sappiamo. Come quelli di avere figli che si fanno di cocaina e che la spacciano pure…». E la Campania? «Fino a gennaio continuerò a fare la spola, a fianco del mio successore. E poi ho un incarico col tribunale dei minori di Salerno, per lezioni di legalità nelle scuole superiori…»”.

DA TRASTEVERE – Per fare il prete Matteo Zuppi era invece scappato di casa. Ora, dopo trent’anni spesi a Trastevere prima come vicario di monsignor Vincenzo Paglia diventato poi vescovo di Terni e infine come parroco nell’ultimo decennio, eccolo a Torre Angela. «Perché la periferia? Ma anche a Trastevere coprivo la periferia, andavo a Primavalle – spiega -. E poi ora quando mi hanno chiesto dove volevo andare non ho avuto dubbi. In periferia, dove c’è più gente. E così sono passato da 5 mila fedeli di Trastevere ai 50 mila di Torre Angela. Va benissimo così…Rimpianti? Mi lascio alle spalle un quartiere d’accoglienza, anche la sofferenza però…». A Trastevere comunque don Matteo sta per tornare subito, dovrà celebrare un funerale, i parenti dello scomparso glielo hanno chiesto. E Torre Angela? «Ora scappo, c’è la festa del santo, ho la funzione tra pochi minuti…». Torre Angela è in festa per i suoi santi.

Paolo Brogi
29 ottobre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA

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