«Festa del sacrificio» nel mondo musulmano e la Lav aveva rivolto un appello alle forze di polizia nazionali, ai prefetti, ai sindaci e ai veterinari delle Asl affinché fossero afforzati vigilanza e controllo.
La tradizione musulmana prevede infatti in questo periodo l`uccisione di pecore e capre, come succede nella Pasqua cristiana ed è necessario che la macellazione rituale venga effettuata secondo le norme vigenti. E’ di assoluta importanza che venga praticato lo stordimento dell’animale prima dell’uccisione, in modo da limitare il più possibile la sofferenza. La Lav ha quindi diffuso i dati ufficiali degli impianti autorizzati alla macellazione rituale in Italia: ad oggi risultano in funzione, con un aumento quasi del 100% in soli sette anni, 206 impianti per l`uccisione rituale di bovini, ovini, caprini e avicoli, di cui 193 adibiti esclusivamente per il rito islamico e soltanto quattro per quello ebraico. Gli impianti sono distribuiti maggiormente nel nord della penisola, tra la Lombardia e il Piemonte, e a seguire in Veneto ed Emilia Romagna.
L`associazione ha approfittato inoltre dell’occasione per ribadire l’importanza dello stordimento e ha chiesto che venga reso obbligatorio non soltanto per le macellazioni rituali ma anche per quelle di volatili e conigli uccisi per consumo familiare.
Ma c’è anche chi uccide cammelli, come questo uomo che ne sgozza uno a Peshawar, in Pakistan durante la Eid Al Adha. Si è commemorato anche l’ Abramo e il sacrificio di un agnello al posto di Isacco. Povere bestie.