Mercoledì 1 dicembre, nuova udienza del processo ad Alfonso Podlech, l’ex pm militare cileno accusato di aver fatto “scomparire” il detenuto Omar Venturelli nell’autunno del 1973. La mobilitazione di testimoni a difesa di Podlech sta mostrando la corda: dovevano esserci cinque testi, se ne presenteranno solo un paio. Gli altri per sottrrarsi alla scadenza hanno campato varie giustificazioni, età, salute ecc. La sostanza è che in Cile sta evidentemente mutando il clima di omertà che finora aveva avvolto le vicende dei golpisti. E così in aula mercoledì compariranno due ex fuinzionari del carcere di Temuco che hanno lavorato allora con Podlech. Si tratta di Gaston Meckenburg Vasquez e di Adrian Segundo Gonzales Maldonado.
A questo punto dovfrebbero essere finiti i testimon i della difesa, la prospettiva è dunquer quella dell’apertura della fase finale, quella dibattimentale. Vedremo domani. Intanto il 16 dicembre si terrà l’udienza del processo parallelo, quello intentato contro l’ex ammiraglio argentino Massera per i tre desaparecidos di origine italiana Pegoraro e Aieta. La recente morte di Massera comporta la chiusura del processo, ma l’avvocato di parte civile Marcello Gentili è intenzionato a chiedere alla Corte una vera e propria sentenza che assuma quindi un valore storico.
In ogni caso si sta chiudendo un lungo capitolo durato una decina di anni, che ha visto l’Italia impegnata nel chiedere giustizia per i desaparecidois del cono sud latinoamericano. Resta ora il processo Podlech, che con la presenza in aula del detenuto Podlech rappresenta di fatto l’ultimo grande appuntamento con le tragedie argentine e cilene. Da qui l’impoortanza che assumerà con le prossime udienze, quelle finali, la resa dei conti con il non riconciliato “fiscal di Temuco” Alfonso Podlech, avvocato dei latifondisti terratenientes, uno che su quegli anni è arrivato a dire una volta in aula: “Voi in Europa avete travisato il golpe…”.