Un appello da Brescia. Lo promuove la Radio Onda d’urto. Riguarda gli strascichi repressivi dopo la mobilitazione degli immigrati della gru. Tra Cie per gli immigrati e avvisi orali a cambiare condotta per gli italiani che si eramo nobilitati a fianco dei migranti.
“Negli ultimi giorni a Brescia si sono verificati alcuni episodi che pongono interrogativi sulle modalità con le quali si sta gestendo la situazione conseguente alla protesta degli immigrati che per 17 giorni sono rimasti sulla gru di Via S. Faustino.
Domenica mattina, all’interno di una cella di sicurezza del Comando dei carabinieri, in circostanze ancora da chiarire, e’ morto Saydou Gadiaga, cittadino senegalese di 36 anni.
Negli ultimi tre giorni, poi, due dei ragazzi che avevano preso parte al presidio sotto la gru, diventando rappresentanti delle proprie comunità, sono stati fermati sotto casa e portati nel C.I.E. (centro identificazione ed espulsione) di Modena.
Il primo, Noureddine El Hammoumi, un ragazzo marocchino da anni presente in città dove lavorava e studiava e dove era conosciuto anche per il suo impegno all’interno delle associazioni di volontariato, aveva presentato domanda di regolarizzazione e stava per presentare, insieme a molti altri nella sua stessa situazione, ricorso al Presidente della Repubblica contro l’esclusione dalla sanatoria di chi ha subito condanne per non avere ottemperato all’ordine di espulsione.
Il secondo, Angrej Singh, è un giovane indiano che si era iscritto nel 2008 all’Universita’ di Brescia presentando un permesso di soggiorno per motivi di studio ma che non ha potuto rinnovare il permesso per disguidi burocratici nell’invio di documentazione dal paese di origine; quindi ha richiesto la conversione del permesso di studio in motivi di lavoro ma gli e’ stata respinta; nel 2009 ha pertanto presentato domanda di regolarizzazione con la cosiddetta sanatoria colf e badanti.
Entrambi sono stati prelevati vicino a casa e portati nel C.I.E. di Modena e rischiano adesso l’immediata espulsione, come successo ad altri immigrati protagonisti delle mobilitazioni di questi ultimi mesi, senza che sia loro garantita la possibilità di esercitare pienamente il diritto di difesa e di ricorso all’autorità giudiziaria per la tutela dei loro diritti.
Contemporaneamente, alcuni dei cittadini italiani che nel corso delle mobilitazioni sotto la gru hanno manifestato la loro solidarietà con gli immigrati in lotta si sono visti recapitare dalla Questura di Brescia “Avvisi orali” con i quali sono “invitati” a cambiare condotta, pena l’adozione nei loro confronti delle misure di prevenzione previste dalla legge 1423 del 1956 che consente di applicare misure limitative della libertà personale a persone che vengono considerate “pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità”. Una legge d’altri tempi, indirizzata a colpire “oziosi, vagabondi, delinquenti abituali e soggetti in contrasto con la morale pubblica o il buon costume” che viene riesumata allo scopo di reprimere gli oppositori politici al potere costituito con modalità che, anche sotto questo profilo, evocano il lugubre ricordo di “altri tempi”.
Rivolgiamo, pertanto, un appello affinchè siano garantiti a Noureddine e ad Angrej, come a tutti i cittadini immigrati che stanno cercando di regolarizzare la loro posizione per poter vivere e lavorare in Italia alla luce del sole, il pieno esercizio dei diritti di difesa e di assistenza legale che sono sanciti dalla normativa europea e dalla nostra Costituzione evitando di porre in essere, come si è visto nelle scorse settimane, procedure sommarie di espulsione che quei diritti negano e calpestano.
Brescia, 17-12-2010
AGGIORNAMENTO 20-12-2010
Noureddine e Angrej sono stati rilasciati rispettivamente il 17 e 18 dicembre in quanto il Giudice di pace di Modena ha riscontrato irregolarita’ nella procedura di trattenimento nel CIE
Prime adesioni:
Paolo Corsini, deputato bresciano del PD
Pierangelo Ferrari, deputato bresciano del PD
Rita Bernardini, deputata radicali italiani
Giuliana Carlino, senatrice dell’IDV
Paolo Ferrero, segretario PRC
Giorgio Cremaschi, presidente comitato centrale FIOM-CGIL
Filippo Miraglia, presidente nazionale ARCI
Mattia Palazzi, presidente ARCI Lombardia
Paolo Mancino, presidente ARCI Brescia
Dario Fo, Premio Nobel Letteratura
Franca Rame, attrice e drammaturga teatrale
Sabina Guzzanti, regista e attrice
Franco Piavoli, regista
Erri De Luca, scrittore
Daria Colombo, scrittrice
Stefano Tassinari, scrittore
Altre adesioni:
Pino Cacucci- scrittore
Guido Barbujani – docente di genetica
Gianni Turchetta – docente universitario
Franco Pezzini – saggista e redattore
Niva Lorenzini – docente universitario
Massimo Vaggi – avvocato e scrittore
Angelo Ferracuti – scrittore
Giuseppe Ciarallo – scrittore
Bruno Arpaia – scrittore
Girolamo De Michele – insegnante e scrittore
Federico Benedetti – scrittore e musicista
Ellade Bandini – batterista
Angelo Pelini – musicista
Alfonso Santimone – musicista