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Rete della Conoscenza: Città militarizzata, noi con gli scontri però non c’entriamo

Oggi, 14 Dicembre, centinaia di migliaia di studentesse e studenti medi ed universitari di tutta Italia
hanno dato vita alla loro sfiducia al Governo Berlusconi. Diverse decine di manifestazioni in giro
per l’Italia e un enorme corteo a Roma hanno dimostrato come gli studenti hanno saputo porre in
maniera netta la loro contrarietà alle politiche che il Governo Berlusconi mette in campo,
cancellando il nostro futuro; dai tagli a scuola e università, alle politiche di precarizzazione delle
nostre vite.
Per questa ragione abbiamo dato vita in questo Autunno ad un movimento capace di aprire un
ragionamento unitario con le diverse lotte che ci sono nel Paese, dalla lotta alla precarietà, alla
difesa dei beni comuni, del lavoro, della conoscenza e delle comunità in difesa del territorio sono
sotto continuo attacco delle politiche del Governo Berlusconi. Abbiamo pensato e pensiamo tuttora
che sia necessario creare una coalizione sociale tra i lavoratori di Pomigliano e gli studenti che in
questi mesi hanno affollato le piazze, occupato scuole e facoltà contro il Ddl Gelmini, posto la
questione generazionale di fronte alla morsa della crisi e alla schiavitù della precarietà. Se, infatti,
attaccano quotidianemente il mondo della conoscenza e il mondo del lavoro, la risposta di questi
mondi non può che essere unitaria.
Questo il senso del corteo del 14 Dicembre. Abbiamo voluto dimostrare che questo Governo non ha
più la nostra fiducia e non ha più la fiducia nel Paese. Non ci sono mai interessati i giochi
parlamentari, perchè abbiamo saputo porre in questi mesi al centro dell’agenda politica parlamentare
i veri nodi della crisi che hanno causato le politiche del Governo. La giornata ha visto studenti medi
ed universitari unirsi in corteo e raggiungere le vie del centro, verso Piazza del Popolo per tenere là,
una grande assemblea popolare di tutte le soggettività che hanno affollato un corteo di centinaia di
migliaia di persone.
Per l’ennesima volta, il corteo ha attraversato una città blindata, desertificata da uno schieramento di
polizia spropositato e da una serie di sbarramenti intorno alla Camera e alle vie del centro che
impedivano il normale esercizio del diritto democratico a manifestare liberamente il dissenso.
Questa cappa repressiva inaudita è stata lo specchio di ciò che accadeva dentro il Palazzo, con il
Parlamento, massima espressione della sovranità popolare, ridotto a un ridicolo mercato delle
vacche. La democrazia è stata violentata due volte, una volta dentro la Camera e una all’esterno,
generando un istintivo sentimento di rabbia tra gli studenti e le studentesse, che hanno visto
frustrato il loro desiderio di porre i temi dei saperi, dei diritti e dei beni comuni all’interno del
dibattito pubblico.
Rete della Conoscenza – Link-Coordinamento Universitario – Unione degli Studenti
Via IV novembre 98, 00187 Roma – Tel. 06.69770332
www.retedellaconoscenza.it – www.linkassembleastudentesca.it www.unionedeglistudenti.it
Nonostante questo, il corteo è arrivato a Piazza del Popolo, come previsto e concordato, con le
modalità democratiche e pacifiche del movimento, per svolgere l’assemblea. Migliaia di studenti
sono poi ripartiti in corteo lungo il Muro Torto, per evitare di essere coinvolti dagli scontri che
stavano avvenendo in piazza, in seguito a iniziative avvenute separatamente dal resto del corteo e
determinate in palese discontinuità con le pratiche finora espresse dal movimento studentesco, che
in queste settimane ha saputo coniugare la radicalità e l’incisività delle iniziative di mobilitazione
con la capacità di mostrare uno stile gioioso e partecipato in grado di raccogliere un consenso
generalizzato all’interno del dibattito democratico del Paese.
Il corteo è poi proseguito verso la Sapienza, mentre la polizia inscenava una vera e propria caccia
all’uomo in corrispondenza di alcune stazioni della metropolitana. Tali provocazioni non vanno
raccolte ma denunciate pubblicamente. Chiediamo l’immediato rilascio di tutti coloro che sono stati
fermati dalla polizia durante questa grottesca retata. Il movimento studentesco non si fa reprimere
né strumentalizzare e continuerà le proprie mobilitazioni con lo stile gioioso, pacifico e democratico
che lo caratterizza.
Non fermerete la nostra speranza.
RETE DELLA CONOSCENZA
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