Informazioni che faticano a trovare spazio

Vajassa sbarca nel parlamento europeo di Strasburgo

Ormai non conosce confini: il termine ‘vajassa’ sbarca anche al Parlamento europeo nel bel mezzo di una nuova lite tutta in salsa italiana. A fronteggiarsi oggi pomeriggio nell’emiciclo di Strasburgo due pasionarie: le europarlamentari dell’Idv Sonia Alfano (nel testo, a sin) e la Pdl Licia Ronzulli (qui a destra con Mara Carfagna, all’origine del lancio del termine).

La prima – Sonia alfano – dà della ”vajassa” alla seconda e quest’ultima promette di ”querelarla”. La scintilla scatta al momento della dichiarazione di voto sulla relazione sulla Carta dei diritti fondamentali della Ue. E’ il turno di Alfano, che condanna ”le costanti violazioni della Carta da parte del governo italiano”, riferendosi ”all’accordo Italia-Libia”, alla ”legge bavaglio”, ai ”processi che hanno visto implicato il premier” fino ”all’acquisto di deputati”. ”Il 9 dicembre – insiste Alfano – il Parlamento europeo festeggiava la giornata contro la corruzione, ieri il Parlamento italiano ha lanciato la prima giornata per la corruzione dei deputati”. Ronzulli non ci sta, urla ”non è vero, non è vero”, interrompendo la collega. ”Stai zitta”, risponde Alfano alla rivale che continua fino a beccarsi un’ammonizione da parte del presidente di turno dell’emiciclo, il greco Stavros Lambrinidis. Ma non solo. ”Le vajasse sono arrivate anche al Parlamento europeo”, apostrofa Alfano rivolta alla rivale. ”Mi ha dato della vajassa e la querelo”, ribatte la Ronzulli.

(dall’Unità online del 16.12.2010)

Ora manca l’assemblea delle Nazioni Unite…

Per la storia del termine vedi i miei post precedenti (cerca “vajassa”…)

P.S.: in quanto alla querela occorre un fondamento. E cioè che il termine  sia univocamente offensivo. Ma la storia della parola – nata originarioamente col solo significato di “serva” – non è così lineare e chiara. Perciò occorrerà quantomeno un summit di linguisti e cultori della materia, da Michele Rak a Bruno Porcelli. Peccato solo che Luigi Russo non ci sia più.

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