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Vergognosa lista di Belpietro: Libero pubblica le fotosegnaletiche dei “traditori”

Maurizio Belpietro, quel signor nessuno inventato da Vittorio Feltri che lo impose vent’anni fa alla testa dell’Europeo, il  più vecchio newsmagazine italiano per imprimere la sua sterzata  a destra (da dove ve nisse nessuno sapeva…), ha riempito la pagina di Libero con le fotosegnaletiche dei cosiddetti “traditori” del suo Capo, che prima di essere eletti erano secondo lui “perfetti sconosciuti”, cioè Bongiorno, Barbareschi ecc. “Sarete puniti”, tuona il signor nessuno commentando fiero la sua lista nera che ricorda i tempi più bui. Non èp risparmiata neanche Giulia Bongiorno che è incinta al sesto mese. Del resto che cosa può essere mai questo personaggio che guida un giornale in cui hanno lavoirato spioni dei servizi segreti, a regolare stipendio, come il Betulla al secolo Renato Farina? Qui di seguito l’articolo di Repubblica sul fenomeno Libero di oggi 4.121.2010:

“I “traditori” finiscono in prima pagina su Libero. Con tanto di foto segnaletica e indirizzo e-mail perché gli elettori possano ricordarsi di loro e scrivere ai “ribaltonisti”. Da Italo Bocchino a Giorgio La Malfa sono 15 i destinatari della “letterina” sulla prima del quotidiano, bacchettati perché ingrati voltagabbana. “Molti di voi erano perfetti sconosciuti, eletti solo perché sulla scheda c’era Berlusconi. Ora volete cacciare il premier e andare con la sinistra: i cittadini vi puniranno”. Sotto, 15 foto segnaletiche di altrettanti deputati con l’indirizzo email (quello della Camera: cognome_inizialenome@camera.It) e l’avvertenza: “il resto delle facce dei voltagabbana con le mail a pagina 4” dove in effetti se ne trovano altri 30, da Giorgio Conte a Paolo Guzzanti.

La “letterina ai 45 traditori del cav” firmata dal direttore Maurizio Belpietro batte sul tema dello sconosciuto che deve tutto a Berlusconi: “Eppure gli elettori di centrodestra vi votarono in massa. Non già perché fossero attirati dalle vostre idee o dal modo con cui eravate in grado di esporle, semplicemente perché sulla scheda c’era il nome di Berlusconi”.

Ingrati: “Eppure voi, perfetti sconosciuti diventati deputati grazie al suo nome e al suo consenso, vi preparate a votargli la sfiducia”. Di più: “Voi, politici eletti per grazia ricevuta, dite di voler liberare gli elettori dal tiranno e annunciate al tempo stesso l’intenzione di cambiare la legge elettorale per restituir loro il diritto di scelta”.

“Ci fosse un modo per farvi pagare una penale per violazione del contratto stipulato al momento della nomina, sareste in bancarotta” prosegue Belpietro. Ma non c’è: “nessuno nell’Italia del quarantotto pensò che i deputati potessero cambiare casacca e chi scrisse la costituzione non immaginò nemmeno lontanamente che i parlamentari potessero voltare gabbana”. In ogni caso, conclude, “forse il 14 dicembre riuscirete a buttar giù il cavaliere e anche a ottenere uno strapuntino… Ma ora che vi hanno visto e conoscono la vostra mail, alle prossime elezioni gli italiani si ricorderanno di voi”.

(04 dicembre 2010) Repubblica

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