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Algeria, tre morti negli scontri per il carovita. La protesta continua

I giovani uccisi negli scontri con la polizia in Algeria sono tre. All’origine della rivolta, che sta interessando oltre alla capitale anche numerosi centri minori compresa la Cabilia montuosa, le nuove tasse sui generi alimentari che hanno comportato un’impennata di prezzi del 20%. Ma il carovita è solo la scintilla ultima, i giornali riferiscono dell’insofferenza popolare per la corruzione e sopfrattutto del “mal-vivre” che è diventata una parola d’ordine diffusa tra i manifestanti. Il regime algerino reagisce con durezza, conme del resto è già avvenuto anche in Tunisia dove oltre ai giovani sono in agitazione anche gli avvocati e i blogger.  Tutto il Maghreb è attraversato da questa ondata di insofferenza molto profonda. Ecco di seguito i resoconti oggi di El Watan algerino e del Corriere online:

Tre morti: questo il resoconto del giornale online El Watan dell’’8.1.2011:

Le premier mort a été déploré à Aïn Lahdjel, dans la wilaya de M’sila. Il s’agit d’un jeune qui a été tué par balle, au moment où il tentait de faire intrusion dans un commissariat de police”, a précisé M. Ould Kablia dans une déclaration à la chaîne III de la Radio nationale.

Quant au second, il a été enregistré, selon le ministre, dans la ville de Bousmaïl, dans la wilaya de Tipasa. «Il est mort à l’hôpital des suites de blessures », a précisé le ministre, précisant que “les conditions de cette mort restent à élucider”.

Cependant, nos sources de M’sila nous ont informé d’un deuxième manifestant décédé au niveau de l’hôpital de Mustapha à Alger après avoir été blessé par balle vendredi après midi à Ain El Hedjal, dans la région de M’sila.

Ce qui porte donc le nombre à trois morts.

Le ministre de l’Intérieur et des collectivités locales, a, par ailleurs, indiqué que “les actes de violence ont également fait 320 blessés parmi les forces de sécurité, y compris la police et la Gendarmerie nationale, et moins d’une centaine parmi les jeunes”.

Vendredi, dès la tombée de la nuit, vers 20h, en trois points du boulevard Mohamed Boudiaf dans sa partie nord, trois attroupements évalués chacun entre 30 et 40 personnes ont brulé des pneus et des poubelles en plastique.

Les services d’ordre sont intervenus pour disperser les émeutiers. Ces derniers les ont accueillis par des jets de pierre. Cependant durant ces violentes manifestations de colère qui ont duré jusqu’aux environs de minuit, aucun blessé n’a été enregistré ni dégât n’a été occasionné aux biens publics et privés.

Selon des sources policières, de tous les jeunes arrêtés, neuf n’ont pas été libérés en raison d’autres griefs judiciaries

Questo il quadro fatto dal Corriere della sera online dell’8.1.2011:

Tre i manifestanti morti in Algeria durante le proteste. Due a M’Sila, colpiti da alcune pallottole sparate dalle forze dell’ordine. Il secondo a Bou Smail, cittadina 50 chilometri a ovest di Algeri, sempre durante degli scontri con la polizia.
Una violenta battaglia tra polizia e manifestanti si sarebbe svolta anche in uno dei quartieri centrali di Algeri, mentre nella periferia orientale sarebbe stato incendiato il deposito della nuova linea tramviaria ancora in costruzione, secondo quanto riferito all’Ansa. Nel centro della capitale, giovani manifestanti si sono scontrati con agenti in tenuta anti sommossa. Nessun bilancio finale degli scontri è stato diffuso da fonti ufficiali, mentre la stampa locale parla di decine di feriti in tutto il Paese. In Algeria il 4 gennaio è iniziata la protesta dopo gli ultimi aumenti dei prezzi di prodotti alimentari di largo consumo. In diversi quartieri di Algeri – specie i più poveri – sono avvenuti scontri tra polizia e manifestanti che hanno incendiato auto e saccheggiato negozi. Gruppi di giovani armati di barre di ferro, pietre e coltelli si sono scontrati con le forze di polizia in tenuta anti sommossa. Nel quartiere di Bab al-Ouad, ex roccaforte del disciolto Fronte islamico di salvezza (Fis), i manifestanti hanno tentato di dare l’assalto al commissariato di zona: la polizia ha sparato in aria e ha arrestato venti persone. Il numero due del Fis, Ali Benhadj, è stato arrestato tra mercoledì e giovedì. Migliaia di giovani sono scesi nelle strade anche nelle altre principali città del Paese. In serata erano bloccate tutte le strade che portano nell’ovest. Venerdì la polizia ha presidiato le principali moschee della capitale dove si temevano nuove manifestazioni dopo la preghiera islamica del venerdì. Dopo le proteste, il ministero del Commercio ha deciso di abolire la tassa sui prodotti alimentari. Secondo quanto ha reso noto l’agenzia di stampa ufficiale algerina, il provvedimento dovrebbe riportare i prezzi ai livelli pre-tassa e porre fine alle rivolte. Gli ultimi rincari hanno fatto aumentare, per esempio, del 20% i pressi di zucchero e olio. Per evitare ulteriori problemi, la Lega algerina calcio ha annullato tutte le partite del campionato in programma venerdì e sabato.

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