Informazioni che faticano a trovare spazio

Banda Koch: il Comune di Roma ha deciso di mettere una targa alla Pensione Oltremare

Finalmente Roma ha deciso di ricordare le vittime della Banda Koch in via Principe Amedeo 2 dove aveva sede la Pensione Oltremare, uno dei tre posti di detenzione e tortura nella città occupata dai tedeschi insieme alla prigione delle Ss in via Tasso e al carcere di Regina Coeli. Nonostante la triste importanza del “covo” della Banda Koch, a pochi metri dalla Stazione Termini, in quel luogo finora non era mai stata posta una targa.

Nel giorno delle scritte antisemite nel rione Monti e in via Tasso la Commissione Toponomastica del Comune ha dato ora il via libera alla targa in via Principe Amedeo 2 per ricordare le centinaia di  vittime della Pensione Oltremare, un “covo” in cui la Banda Koch dal gennaio al 21 aprile del ’44 torturò parecchie centinaia di detenuti alcuni dei quali fino alla morte. L’atto sollecitato a più riprese nel corso degli ultimi anni è stato sostenuto dal delegato alla memoria professor Aldo Ricci e va finalmente a colmare un vuoto di memoria per uno dei luoghi più tristemente noti di Roma durante i mesi dell’occupazione tedesca. Nei locali della Pensione Oltremare, all’ultimo piano del grande immobile di via Principe Amedeo 2 nei pressi del museo romano di Palazzo Massimo e della Stazione Termini, ha oggi una sede la Radio Radicale.

La Banda Koch e i suoi misfatti finora erano ricordati, a Roma, solo da una targa in via Romagna, dove Koch si era spostato in aprile nella Pensione Jaccarino, una sede tenuta fino all’arrivo degli Alleati il 4 giugno. Come è già successo più volte per via Tasso anche quella lapide è stata oggetto di scritte antisemite e contro la Resistenza, tuttora visibili e mai cancellate. Ma come era nato il luogo di tortura e sevizie alla Oltremare? Pietro Koch, commerciante fascista di origini ungheresi, si era improvvisato agente speciale per la Questura di Roma ed era stato autorizzato nella sua attività contro i militanti antifascisti dall’allora capo della polizia Tamburini. Così aveva aperto un reparto speciale di polizia parallela nel gennaio del 1944.

In sei mesi di attività Koch compì 633 arresti, di cui 435 solo a Roma, il resto a Milano dove la Banda operò poi sotto la Repubblica Sociale. Nel corso della sua criminale attività il reparto di Koch ha provocato la morte di 44 persone. Tra queste i 29 caduti alle Fosse Ardeatine, detenuti “ceduti” ai tedeschi al momento della rappresaglia per l’attentato di via Rasella. Il primo “colpo” messo a segno da Koch era stato l’arresto del generale Mario Caracciolo di Feroleto, ex comandante della V armata. Numerose poi le retate contro il partito d’azione, ventitré gli azionisti presi, ventuno quelli spediti alle Fosse Ardeatine su un totale di 29 consegnati ai tedeschi. Altro arresto importanre fu quello di Maurizio Giglio e della sua rete. Tra gli infiniti mezzi di tortura Koch usava anche un impianto doccia con acqua a temperatura 70 gradi. Alcuni prigionieri sostennero che era meglio stare a via Tasso piuttosto che alla pensione Oltremare. Anche il regista Luchino Visconti fu portato alla Pensione Oltremare, si salvò per intercessione di un’amica attrice.

Paolo Brogi

Ultimi

Un milione e mezzo i bambini ucraini “inghiottiti” dalla Russia

Un milione e mezzo di bambini e adolescenti ucraini...

Ancora dossieraggi e schedature

Tornano dossier e schedature. Il video che è stato...

Podlech, il Cile lo ha condannato all’ergastolo

ERGASTOLO CILENO PER ALFONSO PODLECHI giudici cileni hanno aspettato...

Era ubriaca…

“Era ubriaca, così ha favorito chi le ha fatto...