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La ex vice di Bertolaso e un prefetto arrestati, versato per anni liquame delle discariche in mare a Napoli

Ha l’aspetto di una signora della buona borghesia, la ex numero due della Protezione civile nazionale arrestata insieme al prefetto Catenacci. Già, la signora Marta Di Gennaro (nella foto) ha gettato per anni percolato in mare, tra Napoli e Caserta. Il liquame colmo di residui pericolosi che fuoriesce dalle disacariche per anni è stato versato così dai responsabili del ciclo rifiuti in Campania. Arrestata la ex vice di Guido Bertolaso insieme al prefetto Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti della Regione Campania. L’operazione per reati ambientali eseguita in varie zone d’Italia dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) e dalla Guardia di finanza di Napoli, coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli. Algtri 12 arresti e numerosi indagati, tra i quali Bassolino.

Ci si chiede: e a Roma invece dove il percolato fuoriesce da Malagrotta “istituzionalmente” attraverso canalizzazioni per finire nel Rio Galeria che s’immette poi nel Tevere che finisce dopo 12 km a Ostia non si sta connettendo un reato analogo? Perché del rio Galeria non s’interessa nessuno? Il Noe qui non vede?

Certo a Napoli il percolato invece veniva portato in mare, con operazioni specifiche. Ai due figuri è stato comunque concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Chissà perché. Nella stessa operazione sono state arrestate altre dodici persone e vi sono 38 indagati, tra questi vi sono anche l’ ex presidente della Campania, Antonio Bassolino, l’ex assessore regionale Luigi Nocera e l’ex capo della segreteria politica di Bassolino, Gianfranco Nappi. Le accuse sono di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali. Sequestri di documentazione sono stati messi in atto in diverse sedi istituzionali, come la Prefettura di Napoli, la Regione Campania ma anche la Protezione civile di Roma e in sedi di aziende di rilievo nazionale.

Secondo la procura di Napoli ci sarebbe stato un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha portato a immettere per anni sul tratto di costa tra Napoli e Caserta percolato non trattato, liquido prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani. Il percolato era portato nei depuratori senza alcun trattamento e da lì finiva in mare.

Per Marta Del Gennaro si tratta del secondo provvedimento cautelare, perché già coinvolta in un’inchiesta sempre in materia di rifiuti; anche Catenacci è stato già indagato nell’ambito del suo ruolo di commissario e attualmente è a capo della Sapna, società provinciale per il reciclo dei rifiuti.

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