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I febbraio, fiaccolata in Campidoglio per i profughi eritrei sequestrati dai predoni del Sinai

Una fiaccolata silenziosa al Campidoglio per chiedere l’intervento della comunità internazionale e delle autorità italiane sulla vicenda dei profughi africani sequestrati nel Sinai da più di due mesi.

L’iniziativa, organizzata da Centro Astalli, Consiglio Italiano per i rifugiati (Cir), Agenzia Habeshia, Associazione a Buon diritto, è prevista per il 1 febbraio alle ore 18.

La vicenda di questo gruppo di persone è tristemente nota: alla fine di novembre diversi gruppi di migranti che tentavano di passare attraverso la penisola egiziana per raggiungere Israele sono stati rapiti da trafficanti di uomini e sottoposti ad abusi, torture e uccisioni, nel deserto del Sinai, dove si trovano in condizioni disumane con tanto di catene ai piedi, senza cibo e acqua. In cambio della loro liberazione, i sequestratori chiedono migliaia di euro ai familiari residenti in Europa. I gesuiti del Centro Astalli, promotori dell’iniziativa, hanno denunciato l’«assordante silenzio» da parte delle istituzioni. Ciò che servirebbe è un piano di «evacuazione umanitaria» e un progetto di accoglienza dei profughi nel territorio dell’Unione Europea. «Di 250 profughi sequestrati non sappiamo che fine abbiano fatto 100 di essi, presumibilmente trasferiti o venduti a un altro gruppo di trafficanti. Tra il 28 novembre e il 12 dicembre 2010,8 persone sono state uccise e altre 4 sono stale sottoposte a un intervento chirurgico per l’espianto di un rene come forma di pagamento del riscatto. A ciò si aggiunge che, nei confronti degli ostaggi, viene esercitata una violenza quotidiana, anche sessuale. Bisogna fare qualcosa, non possiamo restare in silenzio».

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