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Moria di merli in Arkansas. Colpa dei gay. Parola di predicatrice Cindy Jacobs

I merli dell’Arkansas muiono per colpa dei gay. Lo dice Cindy Jacobs, negli Usa, fondatrice del gruppo cristiano Generals International. Riprendo da Cronache Laiche questo resoconto di Claudio Talari.

Moria di merli in Arkansas? Colpa dei gay

Qualche giorno fa, era il 12 gennaio, la nota predicatrice evangelica Cindy Jacobs, fondatrice del gruppo cristiano Generals International, esponente di punta dell’Apostolic Council of Prophetic Elders, ha chiarito una volta per tutte perché migliaia di merli (o corvi?) si siano schiantati a terra in Arkansas. La logica appare davvero stringente e lineare: premesso doverosamente che “Secondo i principi biblici il matrimonio è tra uomo e donna”, la Jacobs passa quindi alla rigorosa disamina dei fatti.

La singolare pioggia di merli si è verificata presso la cittadina di Beebe: Beebe, come il cognome dell’attuale governatore dell’Arkansas! Ebbene – aggiunge l’aristotelica profetessa – un altro noto governatore di quello stato del profondo Sud, Bill Clinton, una volta arrivato alla Casa Bianca, propose il DADT (don’t ask, don’t tell) la linea degli Stati Uniti d’America tra il 1993 e il 2010 in merito alla questione dell’orientamento sessuale dei membri dell’esercito: un argine, di fatto, contro l’ingresso nelle forze armate di omosessuali. Sarebbe proprio a causa dell’approvazione, il 27 maggio 2010, dell’abrogazione di quella norma da parte della Camera dei Rappresentanti che su Beebe, intesa come cittadina, piovono corvi (o merli?).

E “cosa accade quando una nazione prende la decisione di andare contro i principi di Dio? Bene, spesso quello che accade è che la natura stessa inizia a parlarci ad esempio attraverso tempeste violente ed inondazioni”. E precipitazioni di uccelli neri.

La Jacobs non è certo nuova a “rivelazioni” illuminanti: nel 2008 un suo esorcismo di massa avrebbe dovuto miracolosamente sconfiggere in un solo colpo pornografia, droga, lussuria, bi ed omosessualità; lo scorso novembre, in occasione delle elezioni di Midterm, aveva garantito ai latinos una riforma sull’immigrazione se avessero votato i candidati che si fossero espressi contro i matrimoni gay. Un’ossessione, com’è evidente.

Ora, un commentatore serio discetterebbe, a questo punto, sulle contraddizioni della cultura occidentale, nella fattispecie della cultura religiosa, al bivio tra modernità (la Jacobs ha pubblicato il suo ispirato messaggio su YouTube) e medioevo. Preferisco invece trattare i deliri omofobi di una telepredicatrice come una straordinaria occasione di comicità involontaria, nonché demenziale. Come non ricordare i vaneggiamenti di un altro teleprofeta, Pat Robertson, che attribuiva il coma di Ariel Sharon, alla punizione divina per aver diviso la terra d’Israele, ai tempi del ritiro dala Striscia di Gaza? Figure che riecheggiano irresistibilmente gli indimenticabili (e tutt’altro che improbabili, come si vede) Snack e Gnola di Corrado Guzzanti, telesacerdoti della “Chiesa presbite intercostale”.

Ma c’è poco da scherzare: gli inspiegabili fenomeni di moria di volatili si sono ripetuti anche qui da noi: prima a Faenza, poi a Caserta e Modena. Tortore, in quei casi. Colpa dell’educazione sessuale, senza dubbio.

Claudio Tanari

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